Waters, John
Regista e attore cinematografico statunitense, nato a Baltimora (Maryland) il 22 aprile 1946. Definito 'il padre del trash', è sempre rimasto fedele alla ricerca del 'buon cattivo gusto' (come lui stesso ama definirlo), che lo ha trasformato in uno degli esponenti più autentici di quella particolare cultura, oggi rivalutata. Punti di partenza della poetica e dello stile di W. sono la sua città natale (dove ha ambientato tutti i suoi film) e l'educazione cattolica tradizionale ricevuta a scuola e in famiglia. Da queste due peculiarità (una località di provincia, e una cultura che non ammette stravaganze), ma anche dall'uso del LSD, nasce il corto circuito rappresentato dal suo cinema, che sconvolse l'America degli anni Settanta. I suoi film sono grotteschi melodrammi familiari, intrisi di violenza e di pornografia, che puntano a mettere a disagio lo spettatore della middle class, ribaltandone i valori (famiglia, religione, mito del buon vicinato).
Figlio di un industriale, abbandonò presto gli studi universitari. Dedicatosi al cinema amatoriale, girò in 8 mm il cortometraggio Hag in a black leather jacket (1964), in cui un uomo di colore e una ragazza bianca vengono sposati da un membro del Ku Klux Klan, e il mediometraggio dai toni blasfemi Roman candles (1966); sulla stessa linea i suoi successivi film in 16 mm, il mediometraggio Eat your makeup (1968) e il cortometraggio The Diane Linkletter story (1969). Nessuno di essi fu distribuito nei normali circuiti, e tutti, a partire dal secondo, ebbero come protagonista il corpulento Harris Glenn Milstead, in arte Divine, un travestito che avrebbe accompagnato gran parte dell'opera del regista, quasi come un suo alter ego. W. passò al cinema professionale con l'erotismo feticista di Mondo trasho (1970), il suo primo lungometraggio, a causa del quale dovette affrontare un processo per oscenità. Nel 1971 girò Multiple maniacs, storia di un'assurda banda di rapinatori, con la famosa scena in cui Divine viene stuprata da un'aragosta. Ma ottenne la notorietà e i giudizi positivi dei critici grazie a Pink flamingos (1973), il suo primo film a colori, storia di due famiglie che si scontrano per ottenere il titolo di 'persone più schifose del mondo', con scene tra le più note del cinema trash. Del 1975 è Female trouble, biografia di un serial killer, e del 1977 Desperate living (Nuovo punk story), fantasy su un Paese governato secondo la filosofia punk, e unico suo film di questo periodo senza Divine. Dopo Polyester (1981), storia di una squallida famiglia di periferia, W. lavorò per diversi anni come insegnante e critico cinematografico. Hairspray (1988; Grasso è bello), sul mondo degli show televisivi, fu l'ultimo film con Divine, che, ormai affetto da problemi cardiaci dovuti all'obesità, vi ebbe una parte secondaria, e morì poco dopo.
Con quella morte si è chiusa anche la fase più trasgressiva della carriera del regista, il cui cinema è risultato in seguito decisamente più addolcito, come nel caso del nostalgico Cry-baby (1990), con Johnny Depp, parodia dei musical giovanili degli anni Cinquanta. Con Serial mom (1994; La signora ammazzatutti), interpretato da Kathleen Turner, W. ha iniziato a prendere in giro Hollywood utilizzando le sue stesse star, continuando il discorso con Cecil B. Demented (2000; A morte Hollywood!), interpretato da Melanie Griffith. Pecker (1998) descrive l'impatto devastante che una celebrità improvvisa può avere sulla vita della gente qualunque. A dirty shame (2004), storia di ossessioni sessuali ambientata in un quartiere middle class, riprende invece, almeno in parte, i toni forti delle sue prime opere.
W. ha recitato talvolta come caratterista, anche in film di altri registi. Ha pubblicato l'autobiografia Shock value (1981; trad. it. 2000) e la raccolta di saggi Crackpot: the obsessions of John Waters (1986).
J.G. Ivens, John Waters, New York 1992; R.L. Pela, Filthy: the weird world of John Waters, Los Angeles 2002.