Woo, John
Pseudonimo di Wu Yushang, regista, sceneggiatore e attore cinese, nato a Canton (Guangdong) il 22 settembre 1946. Trasferitosi nel 1950 a Hong Kong, nel 1969 è entrato a far parte dei Cathay Studios, in qualità di assistente alla produzione e supervisore alla sceneggiatura, e successivamente ha lavorato come assistente alla regia per Chang Cheh. In seguito al successo di critica di The killer (1989; Dip Huet Seung Hung), il nome del regista ha varcato i confini di Hong Kong per affermarsi come sinonimo di uno stile lirico, memore della tradizione del wu xia pian (letteratura cavalleresca cinese) e insieme ispirato al cinema di J.-P. Melville, J. Demy, D. Lean e S. Peckinpah.
Costretto sin dal lungometraggio d'esordio, The young dragoons - Farewell Buddy (1973; Tit Hon Yau Chin), all'interno dei codici del cinema cantonese, nei primi anni (1976-86) W. ha tentato di coniugare il proprio stile con le esigenze della produzione; ma il successo di Money crazy - The pilferer's progress (1976; Faat Chin Hon), commedia demenziale, lo ha immobilizzato in un genere lontano dalla sua sensibilità. Nel 1986, l'incontro col regista-produttore Tsui Hark ha segnato una svolta nella sua carriera: con A better tomorrow (1986; Ying Hung Boon Sik), uno dei maggiori incassi del cinema di Hong Kong, e con The killer W. ha iniziato una serie di successi che lo hanno condotto in seguito a Hollywood. Nel reinterpretare il mélo noir e l'iperrealismo americano degli anni Settanta, il suo cinema si contraddistingue per la violenza e la ricchezza coreografica delle sparatorie, realizzate in uno stile cristallino, memore della tradizione del musical hollywoodiano e del cinema d'arti marziali, e insieme per la presenza di una tensione morale e di una propria visione del mondo che ne impediscono lo scadimento. Ma se Hard target (1993; Senza tregua), primo film americano di W., si è rivelato frutto dei compromessi che il regista è stato costretto ad accettare per legittimare il proprio stile a Hollywood, il successivo Broken arrow (1995; Nome in codice: Broken arrow), straordinario successo economico, ha presentato un W. assorbito da un'ingombrante macchina spettacolare, nella quale si fatica a trovare traccia della sua poetica. È stato solo con il successivo Face/Off (1997; Face/Off - Due facce di un assassino) che il regista ha trovato un equilibrio con cui far sopravvivere il suo stile, pur adeguandosi, ancora una volta, alle leggi del committente. Nel 2000 ha realizzato Mission: impossible-2, sequel del film di B. De Palma, in cui W. coniuga la struttura dell'action movie hollywoodiano con la dinamica visiva del kung fu.
bibliografia
Hong Kong. Il futuro del cinema abita qui, a cura di R. Parizzi, Roma 1996.
G.A. Nazzaro, A. Tagliacozzo, Il cinema di Hong Kong. Spade, Kung fu, pistole, fantasmi, Genova 1997.
A. Pezzotta, Tutto il cinema di Hong Kong, Milano 1999.