Wycliffe, John
Riformatore religioso inglese (Hipswell o Wiclif, Yorkshire, 1330 ca. Lutterworth, Leicestershire, 1384). Dopo aver studiato a Oxford e avere successivamente ottenuto il dottorato in teologia, partecipò alla commissione inviata a Bruges per discutere con i rappresentanti del papa (1374), evento che segnò l’inizio della sua notorietà per le sue tesi politiche. Protetto da Edoardo III e dal principe Giovanni di Gand duca di Lancaster, fu avversato dal vescovo di Londra Courtenay che inviò a Roma 50 sue tesi, poi condannate da Gregorio XI. La protezione di cui godeva a corte evitò che W. fosse imprigionato e l’università di Oxford lo assolse; il suo prestigio tuttavia, incrinato anche dalla rivolta dei contadini (1381), della quale gli si attribuiva la responsabilità morale, si affievolì progressivamente nell’ambiente di corte per la mutata situazione politica, proprio mentre Courtenay, divenuto arcivescovo di Canterbury (1381), conduceva una più dura lotta contro W. che infine si ritirò. W. propugnava il ritorno della Chiesa alla povertà originaria, rifiutando le gerarchie ecclesiastiche, e curò la prima traduzione in inglese della Bibbia, della quale propugnava un’ interpretazione letterale. Egli respingeva, non trovandone la giustificazione nella Sacra Scrittura, i sacramenti della confermazione e dell’estrema unzione, la canonizzazione e il sistema penitenziale fondato sull’obbligo della confessione auricolare. Le sue dottrine, che negavano anche la transustanziazione, furono ripetutamente condannate.