joi
Sostantivo maschile provenzale, " gioia ", " piacere ": ricorre in Pg XXVI 144 vei jausen lo joi qu'esper, denan.
Il termine tecnico, tra i più vulgati nella poesia trobadorica, è parola chiave della ‛ fin'amor ', con varia e complessa gamma di valori semantici: il possesso amoroso, l'esaltazione del desiderio dell'amante, le varie sensazioni e sentimenti risvegliati dall'amata, ecc., e, soltanto nei tardi trovatori, una gioia spirituale e quasi mistica.
Nel verso dantesco significa la gioia attesa e sperata, da parte del penitente contrito, dell'eterna felicità.