CARAION, Jon
Poeta rumeno, nato a Rusavat (distretto Buzan) il 24 maggio 1923, morto a Losanna il 24 maggio 1985. Laureatosi in lettere all'università di Bucarest, esordisce nel 1940 pubblicando alcune liriche nel periodico Curentul literar ("Corrente letteraria"). La prima raccolta di poesie, Panopticum (1943), è giudicata troppo contestatrice dalle autorità del regime dittatoriale pro-nazista, che ne impediscono pertanto la diffusione.
Dopo la guerra, C. pubblica Omul profilat pe cer (1945, "L'uomo profilato sul cielo") e Cîntece negre (1947, "Cantici neri"), raccolte in cui una poesia sociale e triste, convulsa e di protesta, felicemente supportata da ingegnosi sperimentalismi di linguaggio sarcastico, rappresenta il poeta drammaticamente isolato in un universo di angoscia e di ingiustizia.
Per esorcizzare in qualche modo questo pessimismo, C. si impegna politicamente: partecipa negli anni 1945-47 alla fondazione della stampa comunista e di sinistra; ma ben presto, aumentata la pressione del totalitarismo comunista, si ritira dalla vita politica attiva. Emarginato, poi addirittura isolato dal regime, C. viene arrestato ben due volte, condannato a 11 anni di prigione e poi a morte, condanna che gli viene in seguito commutata in ergastolo. Uscito di prigione nel 1964, riprende a scrivere e a pubblicare solo due anni dopo. La ''resurrezione'' poetica depura la sua opera degli accenti sociali e umanitari, dettandogli una poesia essenziale e consentendogli una maggiore libertà nell'uso del linguaggio metaforico. Dimineaçta nimănui (1967, "Il mattino di nessuno") è il primo passo verso la poesia dei simboli e delle parabole; per Necunoscutul ferestrelor (1969, "Lo sconosciuto delle finestre") C. riceve il premio Eminescu.
Le raccolte successive, tra cui Deasupra deasuprelor (1970, "Al di sopra del disopra"), Lacrimi perpendiculare (1978, "Lacrime perpendicolari"), Dragostea e pseudonimul morçtii (1980, "L'amore è lo pseudonimo della morte"), mantengono ancora evidenti reminiscenze di G. Bacovia (1881-1957) e di T. Arghezi (1880-1967).
Nel 1981, C. prende la via dell'esilio. A Losanna, dove vive, pubblica in traduzione francese L'Am-stram Gramite (1985), La terre a mangé ses fontaines (1985) e un volume di critica politica, in rumeno, Insectele tovarăçsului Hitler (1982, "Gli insetti del compagno Hitler"). Dopo la rivoluzione rumena del dicembre 1989, anche in patria, l'opera di C. è stata rivalutata.
C. è inoltre uno dei più grandi e fecondi traduttori rumeni di poesia, soprattutto francese. La sua traduzione della Spoon river anthology è stata premiata nel 1968 dall'Unione degli Scrittori.
Bibl.: AA.VV., Hommage à J. Caraion, Losanna 1984.