Scrittore bulgaro (Kalimanica, Michajlovgrad, 1929 - Sofia 2004). Si mise in luce con un ciclo di racconti ambientati in un villaggio immaginario in cui vecchio e nuovo coesistono creando effetti parodistici e grotteschi (Svirepo nastroenie "Umore furioso", 1965; Vodolej "Acquario", 1967; Kozjata brada "La barba di capra", 1967). Accanto ad altri volumi di racconti (Baruten bukvar "Abbecedario di polvere da sparo", 1969; Spomeni za kone "Ricordi di cavalli", 1975; Luda treva "L'erba folle", 1980; Chora i svraki "Gente e gazze", 1990), ha pubblicato romanzi (Vsički i nikoj "Tutti e nessuno", 1975; Praška "La fionda", 1977; Noev kovčeg "L'arca di Noè", 1988), testi teatrali (Januari "Gennaio", 1973; Opit za letene "Tentativo di volare", 1979), libri per l'infanzia, memorie di viaggio. Scrittore di originali capacità espressive, legate al ricorso alla lingua parlata e a modi della narrazione orale, ha dato vita a una rappresentazione della realtà fantastica e paradossale. In italiano sono apparse le scelte I racconti di Čerkazki (1983), L'uovo di gennaio (1986), Il Verbljud e altre cronache di Čerkazki (1994), Gente, gazze, cavalli (1994), e le traduzioni di Smokove v livadite (1995; trad. it. Bisce, 2000) e Mjurè (1997; trad. it. L'anatra da richiamo, 2002).