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AMADO, Jorge

di Ruggero Jacobbi - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
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AMADO, Jorge (App. II, 1, p. 150)

Ruggero Jacobbi

Scrittore brasiliano; durante la sua forzata permanenza in Europa e specialmente nei paesi dell'Est, dato l'esilio politico a cui l'aveva costretto il governo Dutra come parlamentare comunista (il partito fu sciolto nel 1946), A. ha concepito un vasto disegno romanzesco, influenzato dalle teorie del realismo socialista e, tecnicamente, dai romanzi di storia contemporanea di Ehrenburg: Os subterrâneos da liberdade e al suo ritorno in Brasile, nel 1954, ne pubblicò la prima parte in tre volumi: O muro de pedras che ebbe fredda accoglienza dalla critica, stupita di vedere il fantasioso e lirico narratore di Mar morto cadere nel più freddo schematismo ideologico.

Malgrado alcune pagine di notevole afflato epico (lo sciopero al porto di Santos durante la dittatura Vargas) l'opera in effetti restava rigida e voluta, con personaggi a una sola dimensione e azioni sempre esemplari. L'insuccesso dell'opera indusse A. a un lungo silenzio, durante il quale egli fu il direttore e l'animatore di un vivo settimanale di cultura: Paratodos, edito a Rio de Janeiro (1955-58). Il suo ritorno alla letteratura, nel 1960, avviene con un romanzo gaio, di tono picaresco, Gabriela cravo e canela (trad. it. Roma 1964), che attraverso la biografia di una simpatica e generosa mulatta di Bahia rievoca la città qual era nei primi anni del secolo, con tutti i colori e i sapori della belle époque. Seguì nel 1961 Os velkos marinheiros (trad. it. Milano 1963) serie di racconti lunghi, che contiene il capolavoro di A., A morte e a morte de Quincas Berro d'Agua, formidabile ritratto di un ubriacone inveterato che riesce a beffare anche la morte, come un nuovo ser Ciappelletto. La scrittura un po' enfatica del primo A. cede ormai il passo a una sicurezza di modi, a una semplicità narrativa quasi classica; e queste doti si confermano nelle opere successive: Os pastores da noite (1964), Dana Flor e seus dois maridos (1966), Tenda dos milagres (1969) e Teresa Batiste cassada de guerra (1973), tradotta in italiano - col titolo Teresa Batista stanca di guerra (Torino 1976). In Italia A. ha ottenuto un'inconsueta popolarità. Difatti gli è stato assegnato un premio letterario per il biennio 1973-75.

Bibl.: L. Stegagno Picchio, La letteratura brasiliana, Milano-Firenze 1972; R. Jacobbi, Introduzione a I vecchi marinai, cit.; R. Marotti, Letteratura del Nordeste, Roma 1976.

Vedi anche
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Vocabolario
amadeìta
amadeita amadeìta (meno com. amedeìta) s. m. (pl. -i). – Religioso appartenente a una congregazione di francescani di stretta osservanza, che, fondata nel 1459 dal beato Amadeo Lusitano, si diffuse spec. in Lombardia, unendosi poi ai minori...
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