MOE, Jorgen
Poeta norvegese, nato a Hole, presso Cristiania, il 22 aprile 1813, morto a Kristiansand il 27 marzo 1882. Figlio di contadini, ebbe compagno di scuola P. Ch. Asbjarnsen. Secondo l'esempio della raccolta tedesca dei fratelli Grimm, i due amici incominciarono nel 1835, ciascuno per conto suo, a raccogliere le leggende popolari norvegesi; ritrovatisi nel 1837 unirono i risultati delle loro fatiche in una pubblicazione unica, Norske folkeeventyr (Leggende popolari norvegesi, 1842-44; 2ª ediz. ampliata, 1851). L'apparizione di questa raccolta segnò un'importante data nella storia così del sentimento nazionale come della letteratura norvegese.
La natura poetica di M. era così sensitiva, dolce, melodiosa, come rude, elementare, popolaresea e forte la natura di Asbjernsen. E mentre Asbjornsen continuò a raccogliere e narrare nella sua espressiva e sapida prosa altre saghe e leggende del paese, M. invece si volse alla raccolta di canti e melodie popolari (Sange, Folkeviser och Stev: Canti, canzoni popolari, 1840; ristampata più tardi da Munch, 1845; e prima parte della raccolta del Bugge, 1858) e alla composizione di liriche proprie e romanze (Digte, Poesie, 1849), tenute anch'esse in tono di canto popolare e con motivi dominanti attinti al folklore nazionale: pregevoli per semplicità spontanea di melodia. Il M. tentò anche per qualche tempo il racconto in prosa, nella maniera propria di Asbjornsen (Besög i et bondebryllup, Visita a nozze di contadini, 1847; Blind-Anne, Anna la cieca, 1850); ma pure in prosa diede la sua opera più viva quando chiese ispirazione alla sua sensibilità delicata e sognante. I suoi racconti per bambini (I brønden og i kjœrnet, Nella fonte e nello stagno, 1851), ingenui, freschi, delicati di sentimento e lievi di tono, sono pur dopo tanti anni familiari a ogni norvegese.
Era venuta intanto maturando nel M. una crisi religiosa: nel 1853 lasciò il suo posto d'insegnante a Cristiania; divenne cappellano a Kradsherred; poi nel 1863 parroco a Drammen e nel 1875 vescovo a Kristiansand. Non cessò neppure in questi anni il suo interesse per le leggende del paese; ma le leggende da lui riunite passarono alla seconda raccolta pubblicata dall'amico Asbjornsen nel 1871. Anche nella sua propria poesia divenne dominante il sentimento religioso: come nelle liriche At hœnge paa Juletriœt (Da appendersi all'albero di Natale), nei racconti allegorici En liden Julegave (Un piccolo dono di Natale, 1855) e nel gruppo di liriche inedite che egli stesso aggiunse nel 1877 alla prima raccolta delle sue opere complete.
Opere: Samlede Skrifter, Oslo 1919.
Bibl.: M. Moe, Det nationale gjennembrud, Oslo 1902; A. Krogsvig, Fra det nationale Gjennembrudstid (Epistolario con Asbjörnsen, con introd. biografica), Oslo 1919.