CALVO, José
Celebre attore spagnolo nato a Murcia il 10 maggio 1805, morto a Madrid il 16 gennaio 1873. Rimasto orfano di entrambi i genitori all'età di nove anni, fu affidato alle cure di una zia e questa lo mise in un convento, da cui scappò per arruolarsi soldato. Si distinse recitando da dilettante, finché ottenne di venir assunto quale caratterista da un impresario di Zamora. Poi fu a Madrid, dove si entusiasmò udendo recitare artisti quali il Latorre, il Romea, Concha Rodríguez e Barbara Lamadrid, e si propose d'imitarli. Applaudito su tutti i palcoscenici di Spagna, fu nel 1846 assunto al Teatro Español di Madrid. La sua recitazione non era enfatica e nemmeno naturalista; ma sobria, nobile, corretta. La sua duttilità artistica gli permetteva di eccellere sia nel sainete come nel dramma, nella commedia di genere come nella tragedia. Dal suo matrimonio con Lorenza Revilla ebbe varî figliuoli, fra cui i pure celebri attori Rafael e Ricardo.
Il primo, Rafael (nato a Siviglia il 19 marzo 1842, morto a Cadice il 3 ottobre 1888), esordì a 17 anni sulle scene del Teatro Español di Madrid, e conquistò subito le simpatie del pubblico, diventando in breve primo attore. Fece opera patriottica opponendosi all'invasione di opere francesi, sia con l'esumazione dei capolavori classici del secolo d'oro, sia con l'interpretazione delle opere migliori di autori dell'epoca, quali Zorrilla, Echegaray, Guimerá. Viaggiò molto all'estero, e fu indiscutibilmente l'attore spagnolo che ebbe sui teatri di Spagna e d'America più larghi consensi d'ammirazione. Aveva mimica deficiente, ma dizione incomparahile e voce purissima; recitava con lirismo, a volte però troppo enfatico, ed eccelleva nelle commedie di cappa e spada.
Il fratello Ricardo (nato a Granata nel 1844, morto a Madrid il 20 aprile 1895), studiò al conservatorio di Madrid con Julián Romea e con Joaquen Ariona. Recitò nei principali teatri di Madrid e fuori, col padre e col fratello, e con i più eminenti artisti del tempo, distinguendosi nell'interpretazione dei lavori classici.