ABRANTES, José de (José da Piedade de Lencastre Silveira Castello Branco Almeida Sá e Menezeg, marchese di Abrantes)
Figlio del marchese Pietro, membro del consiglio di reggenza formatosi nel Portogallo dopo la fuga di Giovanni VI nel Brasile, accompagnò, nel 1807, il padre che si recava in Francia per tutelare gli interessi portoghesi presso Napoleone. José, che era stato un brillante ufficiale della Cuardia, fu trattenuto come ostaggio alla corte: ma rifiutò tutte le offerte fattegli dall'imperatore per attirarlo alla sua causa, e solo nel 1814 poté ritornare in patria. Aveva occupato il tempo dell'esilio scrivendo trattati di botanica e di agricoltura, e aveva più volte tentato di fuggire, sempre impeditone dalla polizia napoleonica. A Lisbona, fu uno dei membri più attivi della cospirazione finita con l'assassinio del marchese di Louié, favorito di Giovanni VI (1824). Questi esiliò l'A., che scelse come residenza l'Italia. Nel 1826, credendosi compreso nell'amnistia emanata dal re, ritornò in Portogallo; ma lo sbarco gli fu impedito; e l'A. proseguì per Londra, ove morì nel 1827, pare di veleno.