MARTÍ, José
Poeta cubano, nato all'Avana il 28 gennaio 1853, morto combattendo a Dos Ríos il 19 maggio 1895. Figlio d'un funzionario spagnolo, il M. s'era votao alla causa dell'indipendenza cubana fin da quando il suo vecchio maestro R. M. Mendive era stato condannato. Ancora giovinetto fu esiliato in Spagna (1870), dove poté compiere gli studî giuridici. La proclamazione della repubblica lo incoraggiò alla propaganda separatista (La república española ante la Revolución cubana, 1873), ch'egli continuò a propugnare in giornali e riviste. Ritornato a Cuba, dopo avere peregrinato per le capitali europee e americane, fu nuovamente espulso (1879). L'esilio e la successiva fuga furono motivo di gloria, e in questo periodo M. diventò l'anima dell'indipendenza cubana. In tutti i paesi dell'America Latina e a New York educò, organizzò e promosse la ribellione morale e le insurrezioni armate dei suoi compatrioti. Nel 1895 egli stesso affidava il comando delle truppe rivoluzionarie al generale M. Gómez, e quando si accingeva a passare i confini della patria, che dopo la vittoria sarebbe stato chiamato a reggere, moriva colpito dal fuoco spagnolo.
Nell'unità della sua vita, tesa verso i grandi valori dello spirito e della patria, l'attività letteraria e la poesia soprattutto sono concepite dal M. come azione eroica, suscitatrice di supremi ideali, esaltatrice delle più profonde energie morali. La sua opera perciò è ricca di contenuto umano, calda di fervore oratorio, sempre accesa da un'interna esaltazione. Per questo bisogno di comunicare direttamente e di esprimersi con schiettezza, il suo stile è impetuoso, senza rifinitezza letteraria, con un linguaggio irriflesso, che se a volte è oscuro e perfino arbitrario, ha però la poesia della sincerità genuina, incontrollata, esuberante. Per questi motivi la sua lirica (Ismaelillo, 1882; Versos sencillos, 1891) ha un vigore nuovo, che trascende la sensibilità romantica del poeta, e canta i suoi affetti, le sue inquietudini, le ansie malinconiche della sua vita e della sua terra con una modernità di tono e un'originalità di tecnica che stupivano lo stesso "modernista" Rubén Darío.
Opere: L'edizione completa delle Obras, fu curata dal suo discepolo G. Quesada, Avana 1900-1914, voll. 13.
Bibl.: Rubén Darío, Los raros, Buenos Aires 1893; id., J. M. poeta: Versos escogidos, con introd. critica, Parigi s. a.; N. Carbonell, M.: su vida y su obra, Avana 1913.