PEKAŘ, Josef
Storico cèco, nato il 12 aprile 1870 a Malý Rohozec presso Turnov, dal 1895 professore di storia austriaca e dal 1918 di quella cecoslovacca all'università Carlo a Praga. Appartiene alla scuola storica cèca di J. Goll e A. Rezek.
Le sue numerose opere abbracciano la storia cèca in tutta la sua estensione, dai suoi primordî sino ai nostri giorni; le più importanti sono: Děiny Valdštejnského spiknutí (La storia della congiura di Wallenstein, 1895; la 2ª ed. 1934 sotto il titolo Valdštejn), dove descrive particolareggiatamente non solo la congiura di Wallenstein, ma anche i progetti di rinnovare l'indipendenza boema; Nejstarší kronika ceská (La più antica cronaca boema, 1903, ed. ted. sotto il titolo Die Wenzels- u. Ludmila-Legende und die Echtheit Christians, 1906); Kniha o Kosti (Il libro sul [castello] Kost), voll. 2, 1910 e 1911), dove la storia di un castello della Boemia settentrionale gli diede occasione a profonde considerazioni sulla storia cèca politica, economica e sociale nel sec. XVII; České katastry (I catasti di Boemia, 1915), dove dà l'analisi della storia economica e finanziaria cèca nei secoli XVII e XVIII; e Jan Žižka a jeho doba (Giovanni Žižka e i suoi tempi; voll. 4, 1927-1933) che è un esteso tentativo di una concezione nuova della storia dell'ussitismo.
P. ha studiato anche lo sviluppo politico contemporaneo: gran parte dei suoi articoli sono riuniti in Z české fronty (Dal fronte cèco; voll. 2, 1917 e 1918), Světova válka (La guerra mondiale, 1921), e Omyly a nebezpečí pozemkové reformy (Gli sbagli e i pericoli della riforma agraria, 1923; anche nella traduzione tedesca di E. Czernin), i quali formano importanti contributi per la storia contemporanea. Pekař ha pure un grande significato come organizzatore degli studî storici specialmente in Českú časopis historický (La rivista storica cèca).