LIGNAC, Joseph-Adrien Le Large de
Nacque di nobile famiglia a Poitiers verso il 1710; fu per qualche tempo con i gesuiti, poi entrò nell'Oratorio, dove seguì con ardore le dottrine di Cartesio e del Malebranche. In un viaggio a Roma fu accolto con onore da Benedetto XIV e dal cardinale Passionei. Morì a Parigi nel giugno 1762, dopo essere uscito anche dall'Oratorio.
La morte gl'impedì di completare il piano delle prove della religione tracciato da B. Pascal nelle sue Pensées. Scrisse superficialmente di cose troppo disparate: Éléments de métaphysique tirés de l'expérience, Parigi 1753; Examen sérieux et comique du livre de l'Esprit, voll. 2, Amsterdam 1759; Le Temoignage du sens intime et de l'expérience opposé à la foi profane et ridicule des fatalistes modernes, voll. 3, Amsterdam 1760, che contiene una specie di romanzo sulla condanna di Galileo. Nel campo teologico si ha di lui: Voie de prescription contre la bulle Unigenitus, pubblicata nel 1743, quand'erano ancora vive le questioni ardenti provocate dalla celebre bolla; e un curioso opuscolo sulla Possibilité de la présence corporelle de l'homme en plusieurs lieux, pubblicato nel 1754 per risposta a una sfida del ministro protestante Bouillier sulla questione della presenza reale di Cristo nell'Eucarestia.
Bibl.: F. Le Goff, La philosophie de l'abbé de L., Châlons 1863.