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AUTRAN, Joseph

di Giovanni Tracconaglia - Enciclopedia Italiana (1930)
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AUTRAN, Joseph

Giovanni Tracconaglia

Poeta francese, nato a Marsiglia il 20 giugno 1813, morto il 6 marzo 1877. Ammiratore del Lamartine, se ne guadagnò la benevolenza con un'ode sulla sua partenza per l'Oriente (Le départ pour l'Orient, 1832). Accenti più personali trovò qualche anno dopo nella raccolta di liriche La mer, 1835 (ampliata e rielaborata nel 1855 con un nuovo titolo: Les poèmes de la mer), cantando la sofferenza degli umili che del mare e sul mare devono vivere. Dopo il successo di una seconda raccolta ispirata agli stessi sentimenti d'umana pietà, Ludibria ventis (1838), venne nominato bibliotecario nella sua città natale. Le romantiche impressioni d'un suo viaggio in Italia raccontò in Italie et semaine sainte à Rome (1841); e, un anno più tardi, cantò gli umili eroismi dei soldati francesi combattenti in Algeria, in Milianah (1842). Amico di Dumas figlio, fece rappresentare nel 1848 con il suo aiuto all'Odéon una tragedia La fille d'Eschyle, la quale, nonostante il classico tono calmo e sereno, riportò tale trionfo che gli meritò l'onore di dividere con la Gabrielle dell'Augier il premio Monthyon. Divenuto ricchissimo per l'eredità di uno zio, attese, d'allora, tranquillamente alla composizione delle sue opere, e pubblicò: Laboureurs et soldats (1854), La vie rurale (1856), Èpîtres rustiques (1861), Le poème des beaux jours (1862), Le Cyclope (imit. da Euripide, 1863), Les paroles de Salomon (1867), Sonnets capricieux (1873), La légende des Paladins (1875), ecc.

Accanto ai motivi caratteristici della sua precedente poesia, si notano in queste sue ultime composizioni un raccolto, virgiliano sentimento della natura, e un attento, raffinato senso della forma. Mosso da origini romantiche, rinnovò così, con il tempo, i modi della sua arte, anticipando "la poesia degli umili" di Coppée e avvicinandosi, per taluni aspetti, alla poesia dei Parnassiani.

Bibl.: L'ed. delle Øuvres, 8 voll., Parigi 1874-78, contiene, fra gli scritti postumi, anche alcuni frammenti autobiografici, e il vol. VII è preceduto da una monografia introduttiva di V. Laprade. Cfr. inoltre G. Ancey e E. A. Eustache, Joseph Autran, sa vie et ses øuvres, con prefazione di J. Normand, Parigi 1906.

Vedi anche
Sully-Prudhomme, René-François-Armand Prudhomme, detto Poeta francese (Parigi 1839 - Châtenay, Hauts-de-Seine, 1907). Seguì dapprima gli studî scientifici e conservò poi sempre una disposizione speculativa che si riflette anche nei suoi versi. Si fece conoscere come poeta con Stances et poèmes (1865), cui seguirono Les épreuves (1866), forse il suo libro ... Alphonse-Marie-Louis Prat de Lamartine Poeta francese (Mâcon 1790 - Parigi 1869). Esponente del romanticismo, nelle Méditations poétiques (1820) fuse la tradizione elegiaca dell'ultimo Settecento con le nuove aspirazioni del lirismo romantico. Il poema Jocelyn (1836), concepito all'interno di un vasto disegno epico e religioso incompiuto ... Hugo, Victor-Marie Scrittore francese (Besançon 1802 - Parigi 1885), figlio di Joseph-Léopold-Sigisbert (v.), che egli seguì da bambino nei suoi spostamenti (Corsica, Calabria, Spagna). Già nel 1818 e nel 1819 fu premiato nei "giochi floreali" di Tolosa: alla poesia si dedicò fin dalla prima adolescenza, durante gli studî ...
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    Poeta e drammaturgo (Marsiglia 1813 - ivi 1877). Raccolte di poesie: La mer (1835); Ludibria ventis (1838); La vie rurale (1856); Epîtres rustiques (1861); Le poème des beaux jours (1862). Dopo un viaggio in Italia pubblicò: Italie et Semaine Sainte à Rome (1841). Una sua tragedia di stampo classico, ...
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