BLACK, Joseph
Chimico e fisico, nato a Bordeaux da famiglia irlandese il 16 aprile 1728, morto il 6 dicembre 1799 a Edimburgo. All'università di Glasgow studiò medicina e chimica che allora cominciava ad essere insegnata in quell'università dal Cullen. Terminò i suoi studî in Edimburgo, ove si addottorò con una tesi De Humore Acido a Cibis Orto et Magnesia Alba (1754) che inizia la serie dei suoi importanti lavori. Nel 1756 succedette nella cattedra di anatomia e chimica in Glasgow al Cullen, che passava a Edimburgo, e nel 1766 gli succedette nella cattedra di chimica di quell'università.
I lavori del B. sono stati fondamentali per la chimica e per la teoria del calore. I suoi studî sugli alcali e le terre alcaline lo condussero a studiare l'acido carbonico ("aria fissa"), del quale esaminò sotto tutti gli aspetti le proprietà, riprendendo ed estendendo le esperienze del van Helmont. Il B. osservò anche che l'alcali caustico si combina con l'"aria fissa", per divenire l'alcali comune e che la calce caustica unita alla potassa dà potassa caustica e calce (carbonato) per una trasmissione fra le due sostanze di quest'aria. Il suo lavoro classico, Experiments upon Magnesia Alba, Quicklime and other Alcaline Substances (1777), lo colloca fra quei grandissimi chimici che nella seconda metà del sec. XVIII lavorarono sulle "arie" (Priestley, Cavendish, Scheele, Volta) e così permisero la riforma del Lavoisier. Fu uno dei pochi grandi chimici del suo tempo che approvò la riforma del chimico francese.
Riguardo alla teoria del calore, il B. sperimentò e stabili per primo la dottrina del calore latente, che si guadagna o si perde nel cambiamento di stato di una sostanza (da liquido a solido e da liquido a gassoso o viceversa). Il B. concepì il calore come una specie di sostanza che si unisce o distacca dalle altre, quasi formando combinazioni chimiche.
Bibl.: W. Ramsay, The Life and letters of J. B., Londra 1916.