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GREENBERG, Joseph Harold

di Marco Mancini - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
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GREENBERG, Joseph Harold

Marco Mancini

Linguista statunitense, nato a Brooklyn il 28 maggio 1915. Dopo aver studiato al Columbia College, alla Northwestern University e a Yale con F. Boas, M. J. Herkovits, E. Sapir, B. Bloch e L. Bloomfield, ha insegnato prima nell'università del Minnesota (1947), quindi alla Columbia (dal 1948) e infine alla Stanford University, dove, dal 1962, è professore di Antropologia. Fa parte di varie associazioni linguistiche, africanistiche e antropologiche; dal 1965 è membro della National Academy of Sciences.

Gli interessi di G. sono vastissimi e ne fanno uno dei più validi rappresentanti della linguistica statunitense. Le sue ricerche si orientano lungo tre direttrici: l'africanistica, la linguistica generale, la classificazione tipologica e genealogica. Partito da studi antropologici, si è dedicato in seguito alla descrizione e alla classificazione delle lingue dell'Africa, adottando una particolare metodologia di comparazione lessicale, metodologia che di recente ha applicato anche ai settori delle lingue amerindie e oceaniche. Nei suoi Essays in linguistics (1957) egli ha approfondito la natura e l'essenza dei fatti di lingua, con un forte accento sulle connessioni con aspetti etnologici e sociologici. Dall'esperienza maturata nelle più diverse aree linguistiche si sono sviluppati i suoi interessi per la tipologia e gli universali del linguaggio. Fondatore e animatore con Ch. Ferguson dello Stanford project on language universals, si è dedicato con successo e originalità all'individuazione dei cosiddetti universali implicazionali, specie a livello morfo-sintattico.

Tra le sue opere: The languages of Africa (1963); Some universals of grammar with particular reference to the order of meaningful elements, in collaboraz. con Ch. Osgood e J. Jenkins, nel vol. Universals of language (1963, pp. 58-90); Language universals with special reference to feature hierarchies (1966); Anthropological linguistics. An introduction (1968), Language, culture and communication (1971); The Indo-Pacific hypothesis (in Current trends in linguistics, a cura di Th. Sebeok, vol. 8, 1, 1971, pp. 807-71); Language typology. An overview (1974); Typology and cross-linguistic generalizations, in Universals of human language, 1 (1978, pp. 33-59); Language in the Americas (1987).

Vedi anche
Yale university Istituzione universitaria statunitense fondata intorno al 1701 come College di New Haven e denominata Yale college nel 1718 in segno di gratitudine per le donazioni del filantropo inglese E. Yale (1648-1721). Crebbe nel 19° sec., assumendo nel 1887 l'attuale denominazione e accogliendo sin dal 1830 studenti ... Columbia University Università privata che ha sede sull'isola di Manhattan, a New York. Fondata nel 1754 con il nome King's College, è una delle più antiche università americane. Dopo l'interruzione delle attività seguita alla guerra di indipendenza (1776), riaprì i battenti nel 1784, come Columbia College, e nel 1896 ottenne ... Franz Boas Boas ‹bóoas›, Franz. - Etnologo tedesco (Minden 1858 - New York 1942). Si laureò in fisica nel 1881 a Kiel. Un viaggio, con una missione geografica, nella Terra di Baffin (1883-84) gli permise di studiare i costumi degli eschimesi in relazione di ambiente (Baffin-Land: Geographische Ergebnisse, 1885; ... essenza In filosofia, la natura propria e immutabile delle cose. ● Alla substantia, che è la realtà individuale nella sua autonoma esistenza e sussistenza, l’essentia si contrappone come la forma generale, come l’εἶδος platonico che ne costituisce la natura universale. All’essenza viene quindi attribuita realtà ...
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