JOUBERT, Joseph
Moralista francese, nato a Montignac nel Périgord il 7 maggio 1754, morto a Villeneuve sull'Yonne il. 4 maggio 1824. Compiuti ottimi studî presso i padri della dottrina cristiana di Tolosa, fu per breve tempo professore in quel collegio. Poi, ansioso di libertà, si recò nel 1778 a Parigi, dove visse nell'intimità del vecchio Diderot e degli ultimi enciclopedisti, e frequentò perfino la società dell'equivoco Restif de la Bretonne. Ma da quegli ambienti e da quelle idee si ritrasse ben presto, dopo dolorose esperienze, con disgusto e disdegno. Scoppiata la rivoluzione, il J. fu eletto giudice di pace nella natia Montignac: però, sposatosi nel 1793, seguì la moglie nella quieta dimora di Villeneuve.
D'allora in poi, non lasciò più Villeneuve se non per fare qualche soggiorno a Parigi, dove lo richiamava il consorzio d'antichi ed eletti amici, come Louis de Fontanes, che, divenuto gran maestro dell'università napoleonica, lo volle nel 1809 suo consigliere e ispettore generale delle scuole imperiali; e come Chateaubriand, di cui egli aveva intuito fra i primi l'alto ingegno e al quale prodigò, con tatto e acume singolari, incoraggiamenti e consigli preziosi. A questi virili affetti s'aggiungeva la grazia di delicate amicizie muliebri, tutte pervase di vereconda tenerezza e d'intellettuale fervore: squisitissima fra le altre quella con Pauline de Beaumont e, morta costei, con Madame de Vintimille, come ne fanno fede le deliziose pagine del suo epistolario (Correspondance de J. J., ed. P. de Raynal). Nel 1838 Chateaubriand rivelò per primo quale tempra di moralista originale e sagace fosse stato il J., raccogliendo in volume una scelta di Pensieri, tratti dai molteplici taccuini dove il compianto amico andava quotidianamente distillando l'essenza delle sue lunghe letture e delle sue meditate esperienze: altre edizioni si susseguirono, per cura di P. de Raynal, nipote dell'autore, nel 1842, nel 1850 e nel 1862 (ed. più volte ristampata). Grande è la varietà degli argomenti toccati dal J.: metafisica e morale, politica e pedagogia, estetica e storia dell'arte, teologia e letteratura, psicologia e scienza; ma sopra ogni cosa s'irradia una luce serena d'universale benevolenza, un ardente amore per tutto ciò ch'è nobile e buono.
Bibl.: V. Giraud, J. J., Parigi 1914 (Biografia, bibliografia, scritti scelti); A. Beaunier, La jeunesse de J. J., Parigi 1918; id., J. J. et la Révolution, ivi 1919; id., Le roman d'une amitié: J. J. et Mme de Beaumont, ivi 1924; cfr. V. Giraud, Moralistes français, Parigi 1923, e A. Monglond, Le préromantisme français, II, Grenoble 1930.