Teologo gesuita (Dortmund 1811 - Sant'Antonio di Caldaro 1883). Studiò a Friburgo; fu a Roma vice segretario (1843-58), quindi segretario (1858-62) della Curia generalizia dell'Ordine; consultore della Congregazione dell'indice, professore di dogmatica e prefetto dell'univ. Gregoriana (1878-79). In polemica con gli indirizzi teologici di G. Hermes, A. Günther e J. B. Hirscher (e i loro presupposti kantiani), K. si affermò come uno dei maggiori rappresentanti del neotomismo nel 19º sec.; tra le sue opere si ricordano: Philosophie der Vorzeit (2 voll., 1860-63; trad. it. 1866-68); Theologie der Vorzeit (2a ed., 5 voll., 1867-74); De ipso Deo (1881: primo volume, il solo pubblicato, delle Institutiones theologicae). K. contribuì nel concilio Vaticano I alla stesura della costit. De fide catholica e sembra sia suo il primo abbozzo dell'enciclica Aeterni Patris.