Lister, Joseph
Chirurgo inglese (Upton, Essex, 1827 - Walmer, Kent, 1912). Professore di clinica chirurgica nell’univ. di Glasgow (1863), di Edimburgo (1869) e quindi nel King’s college di Londra (1877-91). Portò notevoli contributi alla tecnica operatoria, proponendo originali metodi di amputazione degli arti e l’uso di materiale riassorbibile nell’allacciatura dei vasi. Ma la scoperta che lo ha reso celebre è costituita dall’ideazione del metodo antisettico. Spinto dalle scoperte di Pasteur e dalla impressionante mortalità per infezione degli operati, che ammontava a circa il 45%, L. si propose di evitare l’infezione delle ferite accidentali o operatorie distruggendo gli agenti capaci di provocarla, prima che essi potessero giungere a contatto dei tessuti. A tal fine usò l’acido fenico in soluzione acquosa al 5% per la disinfezione della cute e in soluzione oleosa per la medicazione delle ferite, e con la stessa sostanza trattò tutto lo strumentario e tutto quanto potesse venire a contatto, diretto o indiretto, col campo operatorio, senza escludere le mani del chirurgo e l’aria atmosferica, che sottopose a irrorazione continua di acido fenico mediante uno spruzzatore. La prima esperienza fu eseguita il 12 agosto 1865 e il metodo fu reso noto nel 1867.
Genere di batteri gram-positivi, dei quali il più importante per la patologia umana è L. monocytogenes. Ha un aspetto simile al bacillo difterico, è asporigeno, non capsulato, dotato di flagelli, resistente all’ambiente esterno e alla refrigerazione, ma non alle alte temperature (resiste fino a 70 °C). È largamente diffuso in natura essendo stato isolato da mammiferi, uomo compreso, volatili, zecche, pesci, acque, fango. Le contaminazioni da L. sono soprattutto di tipo alimentare (latte, vegetali, surgelati), dovute princ. a condizioni di scarsa igiene (per es., da contatto con animali da allevamento, che possono essere portatori sani) e alla produzione di latticini e formaggi con latte non pastorizzato. La trasmissione può avvenire anche per via materno-fetale durante la gravidanza o il parto. La L. provoca gravi infezioni gastrointestinali (listeriosi), stabilendosi nei monociti da cui si diffonde poi in altri organi.