PORTALIS, Joseph-Marie de
Magistrato e uomo politico francese, nato ad Aix il 19 febbraio 1778, morto a Passy il 4 agosto 1858. Figlio di Jean-Étienne Marie (v.), durante la rivoluzione emigrò con il padre nel Holstein, dove entrò in diplomazia. Dopo il colpo di stato di brumaio suo padre rientrò in Francia e, divenuto ministro dei Culti, richiamò qualche anno dopo il figlio, allora ministro a Ratisbona (1805). Nominato segretario generale al Ministero dei culti, fu efficace collaboratore del padre, alla cui morte succedette interinalmente come titolare di quel dicastero. Napoleone ne premiò i servigi e le benemerenze con la carica di consigliere di stato e con il titolo di conte dell'impero. Per avere occultato il breve di Pio VII contro il Maury perdette il favore di Napoleone. Nel 1813 fu mandato a presiedere la corte di Angers e da allora la sua vita si svolse prevalentemente nella magistratura. Aveva servito fedelmente Napoleone, ma l'avvento dei Borboni non gl'impedì di servir questi con uguale fedeltà. E fu allora consigliere di cassazione, consigliere di stato, negoziatore a Roma del nuovo concordato del 1817, pari di Francia (1819), per circa due anni sottosegretario alla Giustizia nel gabinetto Martignac (1828) e per pochi mesi (1829) degli Esteri. Carlo X lo nominò poco dopo primo presidente della Corte di cassazione. Il P. accettò anche la monarchia di luglio, durante la quale divenne vicepresidente della camera dei pari e (1832) membro dell'Académie des sciences moraies et politiques. Il colpo di stato del 2 dicembre lo privò dell'ufficio di primo presidente della cassazione, ma, avendo accettato anche questo regime, ne ebbe in compenso un seggio al senato.