MÉRY, Joseph
Scrittore e drammaturgo francese, nato presso Marsiglia (Aygalades) nel 1798, morto a Parigi nel 1865. La sua giovinezza letteraria e giornalistica è legata al nome di A.-M. Barthélemy, col quale condusse, per circa dieci anni, l'opposizione alla restaurazione, e collaborò anche a opere più propriamente artistiche, tanto che non è possibile discriminare il contributo personale del M.
Col Barthélemy sfogò in poemetti satirici, veri e proprî libelli, la sua violenta animosità contro gli uomini e gli avvenimenti della reazione (Les Sidiennes, 1825; La Villéliade, 1826; La Corbieréide, 1827, ecc.) e con lui lanciò, nel 1831, l'aspra Némésis, che attaccava la rivoluzione di luglio. L'unica nota lirica del suo spirito era il ricordo di Napoleone, che, sempre con il suo collaboratore, trattò in versi eroici (Napoléon en Égypte, 1828; Le fils de l'homme, 1829; Waterloo, 1829). Con l'età matura il M. si diede all'arte drammatica e narrativa, portandovi quella sua tipica e facile fecondità.
Opere: Fra i drammi: Le Chariot d'enfant (1850); L'imaginier de Haarlem (1852). Commedie: Le fou et le sage (1852); Essai du mariage (1855). Romanzi e racconti: Héva (1843); La Floride (1846); La chasse au chartre (1853); e la serie delle Nuits de Londres (1840); Nuits italiennes (1853); Nuits d'Orient (1854); Nuits Espagnoles (1854); Nuits parisiennes (1855), ecc.
Bibl.: E. Caman, J. M. Sa vie et ses œuvres, Parigi 1891; J. Garsou, Les créateurs de la légende napoléonienne (Barthélemy et M.), ivi 1809; G. Benoist, J. M. et ses poèmes satiriques, in Revue d'hist. littér. de la France, XXXVI (1929), pp. 60-91; id., G. de Nerval et J. M., ibid., 1930, p. 177 segg.