PENNELL, Joseph
Incisore, litografo e scrittore d'arte, nato nel 1857 a Filadelfia, morto a Brooklyn, New York, nella primavera del 1926. Compì gli studî nelle Friends' Select Schools di Filadelfia e di Germantown, laureandosi a 19 anni; fu impiegato studiando contemporaneamente la sera nella Pennsylvania School of Industrial Art. Seguì poi i corsi dell'accademia di belle arti della Pennsylvania, dove nel 1879 fu esposta la sua acquaforte Dingman's Ferry. Pubblicò dapprima nella rivista Century le vedute di edifici storici, vicini a Filadelfia, poi fece le illustrazioni per il Creoles of Louisiana, di G. W. Cable. Nel 1883 venne in Italia, dove eseguì acqueforti per il libro di W. Dean Howells, Tuscan Cities; a Firenze si unì a un piccolo gruppo di tardi preraffaelliti e illustrò articoli di V. Lee e di J. Cartwright. Tornato negli Stati Uniti collaborò come illustratore in A Canterbury Pilgrimage (1885); Our Sentimental Journey through France and Italy (1888) e Our Journey io the Hebrides (1889). Pure nel 1889 apparve la prima edizione del suo libro Pen Drawing. Durante i successivi decennî, pubblicò nuove opere ogni anno (Play in Provence; le illustrazioni per il Makers of Modern Rome di M. Oliphant; per l'Alhambra di W. Irving, ecc.). Nel medesimo tempo tenne conferenze alla Slade School di Londra, organizzò esposizioni, collaborò con la moglie alla Authorized Life of Whistler (pubblicata nel 1910), lavorò per l'esposizione di St Louis; fu critico d'arte dei giornali Star e Daily Chronicle; produsse le acqueforti di Pittsburgh (1909-1910), le litografie della costruzione del canale di Panama, le vedute dell'esposizione di S. Francisco e del fronte degli alleati a Verdun. Dalla bellezza che il suo genio trovava nelle escavatrici, nelle gru e nelle travi del canale, si volse, nel 1913, anche alla bellezza dei templi greci.
Amicissimo del Whistler, egli riconosceva in lui il proprio maestro; ma non dovette meno a Fortuny, Rico, Casanova e Vierge. Lo stile leggiero e staccato del loro disegno a penna fu il più adatto al genere di lavoro del P., il quale, pur con ogni studio del particolare, non sacrificò mai proporzioni e dignità. Padroneggiò ogni specie di tecnica: disegno a penna, acquaforte, litografia, monocromato, acquarello, carbone, gesso, pastello, scegliendo infallibilmente la tecnica adatta per ogni soggetto. Sue opere a Roma nella Galleria nazionale d'arte moderna, a Firenze negli Uffizî, a Venezia nelle Gallerie, a Parigi nel Lussemburgo, a Berlino nella National Gallerie, a Londra nella Guild Hall Art Gallery, a New York e a Chicago. Nel 1926 ebbe luogo a New York, nel Metropolitan Museum un'esposizione commemorativa di opere del P.
Bibl.: E. R. Pennell, The Life and Letters of Joseph Pennell, Boston-Londra 1929; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932.