BOREL d'Hauterive, Joseph-Pétrus
Nato a Lione il 30 giugno 1809, si rivela tosto della razza dei "poètes maudits". Costretto dal padre a darsi all'architettura, il naturale romanticismo lo getta nella miseria dopo brevi e disastrose esperienze. Verso il 1830 si mostra nei cenacoli romantici, e partecipa alla "prima" dell'Hernani. Nel 1832, esordisce nella letteratura con un volume di versi, Rhapsodies, che per il tono oltracotante e le bizzarrie stilistiche fa scandalo.
Nel 1833, i Champavert, contes immoraux dànno una nuova prova della vigoria - ma altresì della stravaganza - del suo temperamento di scrittore. Il libro non avendo avuto che un successo di stima, Pétrus Borel "le Lycanthrope" ricade nella peggiore miseria, ed è costretto a vili lavori di penna. Per tre anni, ridottosi in una capanna nel villaggio di Le Saizil (Champagne), si dedica a Madame Putiphar (1839), ma il romanzo, venduto per 200 franchi, è stroncato dai critici. Traduzioni, novelle e versi sparsi non ritardano la discesa di Borel, che fonda nel 1844 il quotidiano Satan, assorbito dopo due mesi dal Corsaire, e poi altre effemeridi. Scoraggiato, emigra in Algeria, ma i contrasti con i funzionarî suoi superiori lo mettono di nuovo sul lastrico, e si spegne a Mostaganem (Algeria) nel 1859, miserabile e dimenticato.
Ediz.: Rhapsodies, Champavert, nuova ediz. Parigi 1868, 2ª ed., 1872: Œuvres complętes, ed. da A. Marie, Parigi 1922, voll. 2.
Bibl.: Baudelaire, L'art romantique; J. Claretie, P. B. sa vie, ses écrits, Parigi 1865; A. Marie, P. B. le Lycanthrope, sa vie et son œuvre, Parigi 1922.