Scrittore austriaco (Schwabendorf, Volinia, 1894 - Parigi 1939). L'amore per la sua terra e il rimpianto per un'atmosfera storica e sociale ormai tramontata dominano la sua opera soprattutto di romanziere, fedele al credo realista ma lontano dall'aridità cronachistica di altri contemporanei.
Di famiglia ebrea, in seguito convertito al cattolicesimo, partecipò come volontario alla prima guerra mondiale e fu prigioniero in Russia. Giornalista a Vienna, poi a Berlino e Francoforte; nel 1933, all'avvento del nazismo, emigrò a Parigi.
Hotel Savoy e Die Rebellion (1924; trad. it. in I cento giorni, 1977) e i successivi Die Flucht ohne Ende (1927; trad. it. 1976) e Zipper und sein Vater (1928; trad. it. 1986) riportano al composito mondo degli sbandati e degli sconfitti nell'Austria del dopoguerra, laddove in Hiob (1930; trad. it. 1932), il destino di un maestro ebreo assurge a emblema di un intero popolo. Accenti di elegia arricchiscono la gamma espressiva del romanzo che consacrò R. come il malinconico e lucido cantore di un'epoca, Radetskymarsch (1932; trad. it. 1934), rievocazione della monarchia di Francesco Giuseppe, che trovò un ideale seguito in Die Kapuzinergruft (1938; trad. it. 1974). La nostalgia per l'Austria ispira ancora il racconto favolistico Die Geschichte von der tausendundzweiten Nacht (1939; trad. it. 1964), mentre il tema della continua umiliazione degli Ebrei torna in Tarabas (1934; trad. it. 1935) e Der Leviathan (post., 1940; trad. it. 1986). Postumi sono anche apparsi Die legende von heiligen Trinker (1939; trad. it. 1975) e Der stumme Prophet (1966; trad. it. 1978), dedicato a L. Trockij. Accanto alle raccolte di reportages (Das vierte Italien, 1928, trad. it. 1995; Die weissen Städte, post., 1972, trad. it. 1987; Im Bistro nach Mitternacht, post., 2005, trad. it. 2009), si ricordano i libri di saggi Juden auf Wanderschaft (1927; trad. it. 1985), Panoptikum. Gestalten und Kulissen (1930), Der Antichrist (1934).