ROTH, Joseph
Scrittore tedesco, nato a Schwabendorf il 2 settembre 1894. Esule per motivi raziali, morì a Parìgi nel maggio del 1939. Di un'intelligenza fredda e lucida, che pur non escludeva un impegno morale e una convinzione religiosa, si allontanò presto in modo polemico dall'obiettività ad ogni costo della Neue Sachlichkeit, per seguire più liberamente la sua vocazione.
Tra le sue prime opere si ricordano i romanzi: Hotel Savoy, 1924; Die Rebellion, 1924; Die Flucht ohne Ende, 1927, guerra e dopoguerra visti con gli occhi di un ex-ufficiale austriaco, già prigioniero in Siberia, e poi giunto sino a Parigi attraverso le mille peripezie di una "fuga senza fine"; Zipper und sein Vater, 1928; Rechts und Links, 1929; Hiob, die Legende eines jungen Jude, 1930, una delle sue opere migliori, ove è descritta con grande semplicità - sia pure in un'atmosfera quasi biblica - la vita di un maestro ebreo, e, infine, Radetzkymarsch, 1932. Il ritmo della sua produzione restò invariato negli anni dell'esilio: Tarabas, ein Gast auf dieser Erde, 1933; Der Antichrist, 1931; Die hundert Tage, 1935; Die Beichte eines Mörders, 1936; Das falsche Gewicht, 1937; Die Kapuzinergruft, e infine Die Legende vom heiligen Trinker, 1939, opere, tutte pubblicate ad Amsterdam, in cui è chiara la sua vocazione di narratore nato, e la sua onestà artistica.
Bibl.: A. Berendsohn, Die humanistische Front, Zurigo 1946; B. Tecchi, Scrittori tedeschi del novecento, Milano 1941; G. Necco, Realismo e idealismo nella letteratura tedesca moderna, Bari 1397.