Zoderer, Joseph
Zoderer, Joseph. – Scrittore italiano di lingua tedesca (n. Merano 1935). Nel 1940 la sua famiglia opta per la cittadinanza tedesca e si trasferisce a Graz. Dopo essersi cimentato con la poesia, Die elfte Häutung (1975), pubblica Das Glück beim Händewaschen (1976; trad. it. La felicità di lavarsi le mani, 1987), in cui condensa tutti i concetti chiave della sua opera lettararia futura, come la ricerca dell’identità etnica e culturale nel mondo globalizzato e l’idea di Heimat («patria-luogo natio»), presenti in Die Walsche (1982; trad. it. L’Italiana, 1985), Lontano (1984; trad. it. 1986), Dauerhaftes Morgenrot (1987; trad. it. Il silenzio dell’acqua sotto il ghiaccio, 1989), Die Option (1990; trad. it. L'abbandono, 1991), Der andere Hügel (1995; trad. it. L’altra collina, 2007), Das Schildkrötenfest (1995; trad. it. La notte della grande tartaruga, 1996). Nei primi anni del 21° secolo Z. ripercorre le ferite ancora aperte della recente storia europea, prima con Der Schmerz der Gewöhnung (2002; trad. it. Il dolore di cambiar pelle, 2005), relazione amorosa tra due ex militanti di estrema sinistra alle prese con le il crollo delle utopie socialiste e le differenze tra nord e sud Italia, poi con due romanzi autobiografici, Wir gingen. Ce n'andammo (Bolzano, 2004), sul potere assoluto delle dittature fasciste, e delle relative burocrazie, di decidere della vita e del futuro di intere generazioni mascherandosi da paladine della libertà di scelta, e Der Himmel über Meran (2005), intensa riflessione sui motivi politici che spinsero la sua famiglia a trasferirsi da Merano a Graz durante i mesi che sancirono l’ingresso in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. Con Liebe auf den Kopf gestellt (2007), Z. torna alla poesia per dare alle tematiche dell’esclusione e dell’integrazione un forte respiro lirico, senza privarle del volto, spesso violento, di un’umanità al di là del bene e del male.