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BORSOS, József

di Tibor Gerewich - Enciclopedia Italiana (1930)
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BORSOS, József

Tibor Gerewich

Pittore ungherese, nato il 20 dicembre 1821 a Veszprém, morto il 19 agosto 1883 a Budapest. Fu allievo a Vienna prima (1840) del Kupelwieser e poi (1842) del Waldmüller. Protetto dall'aristocrazia aulica ungherese, rimase per vent'anni a Vienna, distinguendosi coi ritratti dei conti Carlo Andrássy, Giovanni Pálffy, Giorgio Károlyi ecc., con quadri di genere e nature morte. Nel 1861 si stabilì a Budapest, e dopo essere stato un pittore molto ricercato, associandosi al pittore Alberto Doktor aprì uno stabilimento fotografico e finì la sua vita travagliata come oste di una trattoria d'estate nei dintorni di Buda. Fu un ottimo ritrattista e, verso la metà del sec. XIX, il miglior pittore ungherese del quadro di genere borghese. Avvivò con un colorito brillante le sue qualità di disegnatore fine ed elegante. Le sue migliori opere sono: Vino e donna (1847), Dopo il ballo (1850), Sorte di soldato (1852), Il soldato ferito e la monaca (1853), Crisi nella vita dell'artista (1853). Sue opere principali nel Museo di belle arti e nella Galleria storica del ritratto a Budapest.

Bibl.: K. Lyka, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibliografia precedente).

Tag
  • ARISTOCRAZIA
  • UNGHERESE
  • BUDAPEST
  • VIENNA
  • LIPSIA
Vocabolario
borsóso
borsoso borsóso agg. [der. di borsa1 nel sign. fig. di «noia»], fam. scherz. – Uggioso, noioso, detto spec. di parlatore prolisso.
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