ALBERDI, Juan Bautista
Eminente scrittore politico argentino, nato a Tucumán nel 1818, e morto a Parigi nel 1884. Visse in esilio durante la dittatura di Rosas a cui fu avverso; e la sua opera di questo periodo, quasi tutta letteraria, è per la maggior parte d'ispirazione romantica. Compose però anche saggi giuridici intorno ad avvenimenti storici del tempo. Dopo la caduta di Rosas scrisse la sua opera principale Bases y puntos de partida para la organización política de la República Argentina (1852), che íu il primo tentativo teorico di organizzazione del paese. L'A. vi raccolse dottrine europee e nord-americane, adattandole alle particolari esigenze dell'Argentina. L'opera, come tutte quelle politiche ed economiche che seguirono, è polemica e fortemente realista. In tali polemiche l'A. mise sempre molta passione, e fu combattuto con asprezza, tanto da dover passare gran parte della sua vita in volontario esilio. Fu anche, per qualche tempo, ministro plenipotenziario dell'Argentina in diversi stati d'Europa. Non prese parte attiva alla vita politica ma esercitò una forte azione indiretta attraverso la sua opera di pubblicista. I suoi studî costituzionali, economici, politici, ecc., gli assicurano un posto notevole nella vita intellettuale argentina. Le Obras completas sono composte di otto volumi, e dopo la sua morte furono pubblicati in sedici volumi anche i suoi Escritos póstumos (Buenos Aires 1895-1901).
Bibl.: Martin García Méron, Alberdi: ensayo critico, 2ª edizione, Buenos Aires 1916.