ZUMÁRRAGA, Juan de
Nacque a Durango in Biscaglia poco prima del 1468 ed entrò fra i francescani dell'Osservanza, sostenendovi varî uffici. Carlo V, il 12 dicembre 1527, lo nominò vescovo di Messico e protettore degl'Indiani (10 gennaio 1528) e lo inviò nel paese della sua missione prima ancora che fosse consacrato. Giunse a Messico il 6 dicembre e subito prese posizione in difesa degl'Indiani oppressi dai dominatori e contro le prepotenze dei governanti. Il 30 agosto 1530 fu eletto regolarmente vescovo dal pontefice; ma richiamato in Spagna con lettera del 25 gennaio 1531, si mise in viaggio verso la metà di maggio del 1532. Riuscì a persuadere Carlo V della sua innocenza e il 27 aprile 1533 fu consacrato a Valladolid come primo vescovo di Messico, suffraganeo di Siviglia, essendo stata quella sede canonicamente eretta nel 1530 da Clemente VII. Ritornò nel 1534 a Messico, dove nel frattempo era stata affidata la reggenza del governo a Sebastiano Ramírez di Fuenleal vescovo di San Domingo. Nel 1535 fu inviato a Messico come presidente don Antonio di Mendoza e il Z., liberato dall'ufficio di protettore degl'Indiani, poté attendere al suo ufficio di vescovo, sorvegliando la soppressione dei sacrifici umani, l'amministrazione del battesimo e la disciplina dei matrimonî, su cui erano sorte vivaci discussioni. Provvide inoltre all'organizzazione della sua immensa diocesi, alle adunanze coi vescovi circonvicini. Il 12 febbraio 1546 Paolo III erigeva in arcidiocesi la sede di Messico, e il 15 giugno il nuov0 arcivescovo ebbe il pallio. Egli però morì a Messico poco dopo, il 3 giugno 1548.
Degni di nota sono i provvedimenti presi dal Z. per l'educazione delle fanciulle indiane e il collegio che istituì a Tlatelolco per l'istruzione letteraria dei fanciulli, l'erezione di ospedali, la premura per la diffusione dell'industria della seta e perché venissero al Messico famiglie spagnole di artigiani. Pure a Messico sino dal 1540 provvide alla stampa di varie edizioni della Doctrina cristiana compilate da lui stesso o da altri, e alcune di esse anche in lingua messicana, versioni di trattati di Gerson e di Dionisio Certosino; pubblicò pure un trattato ascetico che intitolò Regla christiana. È in parte fondata l'accusa che gli si muove, di avere sistematicamente distrutto i monumenti artistici e letterarî aztechi.
Bibl.: G. G. Icazbalceta, Fr. Giovanni di Z., versione del P. F. Ghilardi M. O., Quaracchi 1891.