Uomo politico argentino (Lobos, Buenos Aires, 1895 - Buenos Aires 1974). Già ministro del Lavoro del governo di E.J. Farrell, P. fu eletto presidente della Repubblica (1946, confermato nel 1951), alla testa di un ampio movimento interclassista definito peronismo o giustizialismo. Sostenuto dall'esercito e dalla Confederación general del trabajo e coadiuvato dalla moglie Eva, promosse una politica populistica con tratti autoritari volta alla modernizzazione del paese. Fu rovesciato (1955) da un colpo di stato militare seguito alla crisi economica; fu rieletto nel 1973.
Educato nelle scuole militari, percorse la carriera nell'esercito. Fu tra i capi di quel Grupo de Oficiales Unidos che provocò nel giugno 1943 la caduta del presidente R. Castillo, e quindi sostituì il gen. Rawson con il gen. P. Ramírez e questo con E. Farrell. Membro del governo di E. J. Farrell come ministro della Guerra, poi del Lavoro, in questa veste ottenne larghissimo appoggio dai sindacati operai, da lui favoriti con una vasta politica di concessioni. Questi lo sostennero allorché dovette per breve tempo ritirarsi a vita privata, nell'ottobre 1945 (sposò allora la popolare attrice Eva Duarte); e contribuirono poderosamente alla sua elezione a presidente della Repubblica. Eletto il 24 febbraio 1946, fu confermato l'11 nov. 1951. Sostenuto dall'esercito e soprattutto dai lavoratori organizzati nella Confederación general del trabajo, e coadiuvato dalla moglie Eva, P. svolse una politica «giustizialista», «a metà strada fra comunismo e capitalismo». In campo internazionale, questa ebbe forme di nazionalismo, specie contro gli USA e la Gran Bretagna, mentre P. tentava di estendere la sua influenza nei paesi vicini; in campo interno comprese elementi di corporativismo, di produttivismo e d'autarchia, in cui al tentativo di violenta trasformazione dello stato da agricolo a industriale si univa una serie di misure sociali. Tale politica provocò una grave svalutazione della moneta, che perse più dei 4/5 del suo valore, mentre i tratti autoritari del regime accrescevano il malcontento delle classi abbienti. Il peggioramento della situazione economica, i contrasti con gli USA e l'ostilità della chiesa cattolica contribuirono a indebolire P., che nel sett. 1955 fu rovesciato da un colpo di stato militare. Rifugiatosi in Spagna, tornò in Argentina nell'estate 1973, in seguito alla vittoria elettorale dei peronisti, assumendo quindi la presidenza della Repubblica. Alla sua morte, l'anno dopo, gli successe la terza moglie, già vicepresidente, M. E. Martínez de Perón.