Peron, Juan Domingo
Politico argentino (Lobos, Buenos Aires, 1895-Buenos Aires 1974). Membro del governo di E.J. Farrell come ministro della Guerra, poi del Lavoro, in questa veste ottenne larghissimo appoggio dai sindacati operai, da lui favoriti con una politica di concessioni. Eletto il 24 febbr. 1946 presidente della Repubblica, fu confermato l’11 nov. 1951. Sostenuto dall’esercito e soprattutto dai lavoratori organizzati nella Confederación ge;neral del trabajo, e coadiuvato dalla moglie Eva (➔ Perón, Eva Duarte), P. svolse una politica «giustizialista», a metà strada fra comunismo e capitalismo. In campo internazionale, questa ebbe forme di nazionalismo, specie contro gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, mentre P. tentava di estendere la sua influenza nei Paesi vicini; in campo interno comprese elementi di corporativismo, di produttivismo e di autarchia, in cui al tentativo di violenta trasformazione dello Stato da agricolo a industriale si univa una serie di misure sociali. Tale politica provocò una grave svalutazione della moneta, che perse più dei 4/5 del suo valore, mentre i tratti autoritari del regime accrescevano il malcontento delle classi abbienti. Il peggioramento della situazione economica, i contrasti con gli USA e l’ostilità della Chiesa cattolica contribuirono a indebolire P., che nel sett. 1955 fu rovesciato da un colpo di Stato militare. Rifugiatosi in Spagna, tornò in Argentina nell’estate 1973, in seguito alla vittoria elettorale dei peronisti, assumendo quindi la presidenza della Repubblica. Alla sua morte, l’anno dopo, gli successe la terza moglie, già vicepresidente, M.E. Martínez de Perón (➔ Perón, Isabelita).
Nasce a Lobos, Buenos Aires
Come colonnello, partecipa al colpo di Stato militare contro R. Castillo
Membro del governo di E.J. Farrell come ministro della Guerra, poi del Lavoro
Arrestato e poi rilasciato; sposa Eva Duarte
Eletto presidente della Repubblica
Rovesciato da un colpo di Stato militare ed esiliato
Rientrato in patria, è rieletto presidente
Muore a Buenos Aires, lasciando la presidenza alla moglie Isabelita