Scrittore spagnolo (Mérida 1756 - Madrid 1797). Esordì con una Sátira contra los abusos introducidos en la poesía castellana (1782) in cui attaccò F. Lope, P. Calderón e il teatro spagnolo del sec. 17º. Di carattere irascibile e violento, polemizzò contro T. Iriarte (El asno erudito), V. García de la Huerta, Tomás A. Sánchez. Strenuo difensore della cultura e della scienza spagnola, F. rappresentò lo "spagnolismo" in polemica con la cultura straniera. L'opera fondamentale di F. è Exequias de la lengua castellana (1782), nella quale indicò nell'incapacità degli scrittori del suo secolo il motivo della decadenza della lingua. L'irruenza che caratterizzò tutte le opere di F. si riflette in modo prepotente nella Oración apologética por la España y su mérito literario (1786), difesa appassionata della cultura ispanica. Tra le altre sue opere sono da ricordare: Discursos filosóficos sobre el hombre (1787) e Discurso sobre el modo de escribir y mejorar la historia de España (1791).