JUJUY (A. T., 159)
Città dell'Argentina settentrionale, capoluogo della provincia omonima, situata a 1259 m. s. m. a circa 26° di lat. S. e a 65°30′ di long. O., nella valle del Río Grande (bacino del Río Bermejo), presso la confluenza di questo col Río Chico. Nel 1928 aveva circa 14.000 ab. Fu fondata nel 1593, col nome di S. Salvador de Velazco en el valle de Jujuy, da Francisco de Algañarás y Murguía, per ordine del governatore della provincia di Tucumán, nel luogo ove sorgeva il villaggio quechua Llacta-Huayco. Il nome di Jujuy sembra derivi da quello di un capo indio.
Juiuy ha clima caldo, ma sano; le piogge non sono abbondanti (circa 700 mm. all'anno) e cadono durante i mesi estivi (novembremarzo). La città conserva varî notevoli edifici dell'epoca coloniale, che le conferiscono un aspetto molto suggestivo, da menzionare fra gli altri, la Iglesia Matriz, del sec. XVII, con una bella facciata in stile Rinascimento italiano.
I dintorni sono ricchi di vegetazione e assai pittoreschi. Jujuy possiede varie industrie (importanti, soprattutto, gli zuccherifici) ed è toccata dalla ferrovia che dall'Argentina porta in Bolivia (è a circa 36 ore di treno da Buenos Aires, via Tucumán).
La provincia di Jujuy. - La più settentrionale, una delle più piccole (43.260 kmq.) e la meno popolosa (97.000 ab. nel 1931) delle provincie dell'Argentina. Confina con la Bolivia e col territorio e la provincia argentini di Los Andes e di Salta. Il suo territorio è prevalentemente montuoso e comprende, a occidente, un lembo della regione della Puna, di quell'altipiano andino, cioè, che forma gran parte del territorio della Bolivia e si estende altresì nei territorî del Chile e dell'Argentina settentrionali. Si tratta di una regione molto elevata, con scarsa acqua, con ampî salares nelle zone più depresse, con clima assai rude, vegetazione povera e rachitica, quasi affatto priva di abitanti. La parte orientale della provincia, invece, è occupata da alte sierre e da fertili vallate, che mandano le loro acque al Río Bermeio: la più importante è quella del Río Grande-Río S. Francisco, dove le piogge non scarse, l'irrigazione e le temperature elevate hanno permesso un notevole sviluppo alla coltivazione della canna da zucchero, specialmente intorno a S. Pedro e a Ledesma (circa 16.000 ettari); in questa regione vi sono pure varî zuccherifici.
La popolazione si addensa prevalentemente in questa vallata, dove sono facili anche le comunicazioni con le regioni confinanti, poiché vi passano ambedue le ferrovie dirette al confine boliviano (quella per Yacuiba non è ancora ultimata).
Le maggiori risorse economiche della provincia sono l'agricoltura (canna da zucchero, agrumi, viti) e l'allevamento del bestiame. Nel bacino del Río S. Francisco sono stati scoperti giacimenti petroliferi, che peraltro non sono ancora sfruttati. Notevole importanza economica ha lo sfruttamento delle foreste che ammantano le sierre della zona orientale della provincia. La scarsa popolazione si addensa prevalentemente nella valle del Río Grande-Río S. Francisco; oltre al capoluogo, Jujuy, non vi sono nella provincia altri centri notevoli.