ROMAINS, Jules (pseud. di Louis Farigoule)
Scrittore francese, nato il 25 agosto 1885 a Saint-Julien-Chapteuil. Compì studî filosofici e biologici alla scuola normale superiore di Parigi; agrágé di filosofia nel 1909, insegnante nei licei, dopo la guerra mondiale s'è dato interamente alla letteratura. Ha partecipato all'Abbaye (v.). Già nel 1903 aveva avuto l'idea dell'"unanimismo" dell'anima unica che informa ogni collettività: donde il proposito di svolgere in ciascuno la facoltà di comunicare, per mezzo dell'anima individuale, con quella del gruppo.
È questa l'ispirazione dei suoi versi: L'âme des hommes, 1904; La vie unanime, 1908; Odes et Prières, 1913; Europe, 1916; Le Voyage des Amants, 1921; e torna nelle opere narrative: Le bourg régénéré, 1906; Mort de quelqu'un, 1911; Les copains, 1913; Le vin blanc de la Villette, 1914; Donogoo- Tonka, 1920, ecc. Un'esuberante vena comico-satirica ha mostrato a teatro, col molieresco Knock, 1923; M. Le Trouhadec saisi par la debauche, 1923; più felici dei drammi L'armée dans la ville, 1911; Cromedeyre-le-Vieil, 1920; Le dictateur, 1926. La triade romanzesca di Psyché (Lucienne, Le dieu des corps, - Quand le navire...) è del 1922, 1928, 1929.
Nel campo della psicofisiologia sperimentale e della fisiologia istologica il R. ha pubblicato, col suo vero nome, La vision extra-rétinienne et le sens paroptique, 1930. Dal 1932 s'è iniziato il vasto ciclo Leś hommes de bonne volonté, che ritrarrà la vita sociale francese dal 1908 al 1933. Gli otto volumi già usciti mostrano l'importanza dell'opera, che raccoglie la somma del pensiero e delle esperienze artistiche di J.R.
Bibl.: M. Israël, J. R., Parigi 1931; R. Lalou, J. R., in Revue de Paris, 1° novembre 1934.