SUPERVIELLE, Jules
Poeta, narratore, scrittore di teatro nato a Montevideo, da genitori francesi, nel 1884. La sua infanzia, vissuta tra l'Uruguay e i Paesi baschi è descritta con nostalgia nelle musicalissime pagine di Boire à la source, 1933. In Francia, dopo tentativi giovanili, esordì con Les poèmes de l'humour triste, 1919, Poèmes, 1919, e soprattutto si rivelò con Débarcadères, 1922, dove accanto al paesaggio vasto e solitario dell'America Meridionale sono le visioni dolci e civili della Francia.
Da allora la sua opera è stata regolare e feconda. I versi di Gravitations, 1925, 2ª ed. definitiva 1932; Le forfat innocent, 1930; Les amis inconnus, 1934; La fable du monde, 1938; i romanzi, o piuttosto racconti magici, L'homme de la Pampa, 1923; Le voleur d'enfants, 1926; Le survivant, 1928; le novelle di L'enfant de la haute mer, 1931; L'Arche de Noé, 1938; i libri di memorie e di viaggi quali Boire à la source; Le petit bois, 1942; i drammi, per lo più fantastici, La belle au bois, 1932; Bolivar, 1936; La première famille, 1936, e la recente Shéhérazade costituiscono il nerbo della sua produzione. Alla "resistenza" patriottica degli intellettuali il S. ha offerto il contributo di Les poèmes de la France malheureuse, 1939-41, e Ciel et terre, 1942 - pubblicati a Buenos Aires e a Neuchâtel - che vanno noverati fra i testi più sinceramente dolenti, semplici e poetici di quella letteratura. Un'altra raccolta di versi, À la nuit, è del 1946. In tutta l'opera del S. il sentimento delle cose, serio e penoso è rappresentato in una realtà mitica ove il confine tra gli oggetti del pensiero e il cosiddetto mondo esterno è indistinto.
Bibl.: A. Rolland de Rénéville, Les amis inconnus, in Nouvelle Revue Française, settembre 1934; Chr. Sénéchal, J. S., Parigi 1939; C. Roy, Description critique: J. S., in Poésie 46, n. 31; A. Béguin, Post-face à La Nuit, Parigi 1947.