Klaczko, Julian
Scrittore polacco (Wilno 1825 - Cracovia 1906) di famiglia ebrea, autore di poesie ebraiche. Acquistò solida istruzione storica e filosofica nelle università tedesche. Dopo il 1849 si stabilì per molti anni a Parigi, dove divenne collaboratore apprezzato di varie riviste, inviando saggi e corrispondenze anche ai periodici polacchi. Trascorse l'ultimo periodo della vita in Polonia, svolgendo attività letteraria e politica, tenuto in stima dai conservatori.
D. - accanto a Shakespeare - fu tra gli scrittori stranieri il poeta preferito di K., che già nella " Revue contemporaine " del 1854 dimostrò la sua competenza, pubblicando un polemico articolo D. et la critique moderne, diretto soprattutto contro il Witte e il Wegele e la concezione della ‛ trilogia ' dantesca. K. soggiornò a lungo a Firenze e a Roma. Il rinnovato contatto con la cultura italiana diede origine a quattro dialoghi apparsi nella " Revue des deux mondes " del 1880, Causeries florentines.
Le conversazioni si svolgono in un salotto di Firenze; tra i personaggi Michelangelo Caetani, Ercole Maria Visconti e il francese Edme Marie Caro. La situazione politica dell'Europa e la rovina delle proprie aspirazioni hanno portato K. a rilevare la ‛ tragedia ' di D., uomo che sopravvive alla sua epoca, vedendo il tramonto dell'idea d'impero universale, ma nello stesso tempo divenendo il fondatore della letteratura nazionale: " Geremia del Medio Evo, fu il primo genio del Rinascimento ".
Bibl.-Le Causeries fiorentine: destarono l'attenzione di B. Croce (v. La poesia di Dante, Bari 1921, 195-196). E quando ne apparve la traduzione italiana di G. Sama (ibid. 1925), fu accolta con approvazione da A. Momigliano (Elzeviri, Firenze 1945, 8-14) e L. Russo (" Leonardo ", febbraio 1926). Ultima edizione polacca: Varsavia 1965 (nell'occasione del centenario dantesco), con una postilla di M. Brahmer. V. anche la comunicazione di V. Branca al III Convegno di Studi italo-polacchi (Venezia 1970): K. e il dantismo romantico polacco.