SCHWINGER, Julian Seymour
Fisico, nato a New York il 12 febbraio 1918. Ottenne il Ph. D. nel 1939 alla Columbia University. Passò quindi all'università della California, dove fu collaboratore di J. R. Oppenheimer. Durante la seconda guerra mondiale partecipò alle ricerche per la realizzazione della bomba atomica e a quelle sulle microonde per lo sviluppo del radar. Nel 1945 si recò all'Harvard University, dove divenne professore due anni dopo. Ha portato contributi decisivi nell'elettrodinamica quantistica, che hanno permesso di superare il problema costituito dalla presenza, nelle teorie precedenti, di quantità infinite dovute a divergenze della teoria dei campi. Nella nuova formulazione matematica, relativisticamente invariante, da lui elaborata analizzando e scomponendo i termini infiniti di autoenergia (self energy) dell'elettrone, il problema relativo all'interazione tra una particella e il campo da essa stessa generato viene risolto mediante una rinormalizzazione della massa e della carica. Per tali ricerche ha avuto (1965) il premio Nobel per la fisica, insieme con R. P. Feynman e S. I. Tomonaga, che avevano ottenuto indipendentemente risultati analoghi.
Principio variazionale di S.: fornisce la soluzione approssimata di un funzionale lineare o quadratico in cui la funzione risulti soluzione di un'equazione integrale.
Tra le opere: Quantum electrodynamics (1958); Particles and sources (1969); Quantum kinematics and dynamics (1970); Particles, sources and fields (vol. I, 1970; vol. II, 1973).