Moore, Julianne. ‒ Attrice cinematografica statunitense (n. Fayetteville 1960). Una delle attrici più affermate e apprezzate del cinema contemporaneo e icona di femminilità, dopo la laurea conseguita presso la Boston University, ha debuttato sulle scene dell’off Broadway e ha poi partecipato a numerose soap opera e serie televisive. Ha cominciato una lunga gavetta nel cinema nel 1990 con Tales from the darkside: The movie (I delitti del gatto nero), facendosi poi notare per la sua capacità di passare con disinvoltura da ruoli drammatici alle commedie leggere. Nel 1993 raggiunge la popolarità con The Fugitive di A. Davis e Short Cuts (America oggi) di R. Altman. Dopo le sue interpretazioni in film di successo quali Nine Months (1995), The lost world: Jurassic Park (1997), The Big Lebowski (1998), Magnolia (1999), sono del 2002 le sue interpretazioni più rilevanti in The hours (2002) di S. Daldry e in Far from heaven (2002) di T. Haynes. Quattro volte candidata al Premio Oscar, tra i film più recenti in cui ha recitato si ricordano: Next (2007), A single man (2009), The kids are all right (2010), Don Jon (2013), Non-Stop (2014), Maps to the Stars (2014, interpretazione con cui ha vinto il premio come miglior attrice al Festival di Cannes dello stesso anno), Seventh son (2014), Still Alice (2014, interpretazione con cui nel 2015 si è aggiudicata il Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico, e il BAFTA e l'Oscar come migliore attrice protagonista), entrambe nel 2015, Freeheld e Maggies's plan, sono del 2017 Wonderstruck (La stanza delle meraviglie, 2018), Kingsman: The Golden Circle e Suburbicon, Gloria Bell (2018), After the wedding (2019), The woman in the window (2020), entrambe nel 2021, Dear Evan Hansen e la serie tv Lisey's story, e May December (2023). Nel 2022 è stata designata presidente di giuria alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.