BENDA, Julien
Scrittore, nato a Parigi nel 1867, vivente. Proviene dai Cahiers de la quinzaine e dal gruppo di Péguy. Ha dedicato il suo ingegno di acuto e mordente polemista a combattere la filosofia bergsoniana, così dal lato dottrinale (Le bergsonisme ou une philosophie de la mobilité, Sur le succès du bergsonisme), come da quello mondano e sociale: Les sentiments de Critias (1913), Belphégor (Essai sur l'estéthique de la preśente société-française), Dialogue d'Eléuthère. Due romanzi, L'ordination (1912) e Les amorandes (1922), e una raccolta di novelle, La croix de roses (1923), racchiudono la stessa tesi. Ultimamente, ha assalito i due ultimi membri della triade Bergson-Barrès-Maurras con un veemente pamphlet antinazionalista: La trahison des clercs (1927), continuato con La fin da l'éternel (1929). È uno scrittore tendenzioso, ma che non delude.
Bibl.: C. Bouruin, J. B., ou le point de vue de Sirius, Parigi 1925.