ZALDUMBIDE, Julio
Poeta equatoriano, nato nel 1833 a Quito, dove morì nel 1887. Si rivelò con un Canto a la música e chiuse la sua attività con due belle traduzioni: una del Lara di Byron e l'altra dei Sepolcri del Foscolo. Fu anche deputato, senatore e ministro della Pubblica Istruzione.
Possedeva la lingua spagnola come pochi, e la sobrietà del suo stile e la perfetta fattura dei suoi versi, che accusano allo stesso tempo una cultura classica profonda - sia degli antichi latini e greci, sia degli spagnoli del secolo d'oro - lo segnalano come maestro fra i poeti latino-americani, sebbene non abbia raggiunto ispirazioni grandiose. È il poeta delle meditazioni e delle descrizioni: un contemplativo, dunque, soffuso di melanconia. La sua produzione - sparsa in giornali e riviste - figura oggi nelle raccolte antologiche. I più bei componimenti sono: Al sueño, A la soledad de la tarde, El bosquecillo, La estrella de la tarde e la serie La mañana, El mediodía, La tarde, La noche.