MOSEN, Julius
Poeta tedesco, nato l'8 luglio 1803 a Marieney (Vogtland), morto il 10 ottobre 1867 a Oldenburg. Studiò giurisprudenza a Jena, fu drammaturgo al teatro di corte di Oldenburg sino al 1848; viaggiò assai, soprattutto in Italia, e di una leggenda popolare italiana si servì per un suo poemetto Ritter Wahn (1831), nel quale, come in Ashaver (1838) e nei drammi Heinrich der Finkler (1835) e Kaiser Otto III (1842), rivela, più che capacità poetiche, tendenza alla riflessione e alla rettorica. Migliori assai sono le sue novelle (Bilder im Moose, 1846, voll. 2), e le sue poesie (Gedichte, 1836) dalle quali spirano freschezza, immediatezza e un forte senso di vita. Popolari nel senso migliore, semplici e forti nel tono e nel ritmo sono alcune sue ballate ancora oggi notissime: Andreas Hofer, Der Trompeter an der Katzbach. Varie tendenze del tempo, come l'aspirazione dalla terra al cielo (Ritter Wahn), cozzano in lui senza arrivare a forma d'arte.
Ediz.: Sämtliche Werke, in 8 voll., Oldenburg 1863; altra ediz. curata dal figlio Reinhold in sei voll., Lipsia 1880, una scelta delle poesie a cura di M. Rudolf, Rochlitz 1905; nel 1924 K. A. Findeisen pubblicò un milius-Mosen-Buch.
Bibl.: P. Heuss, Beiträge zur Kenntnis von M.s Jugendentwicklung, Monaco 1903; F. Wittmer, Studien zu M.s Lyrik, Monaco 1924.