Medico e fisico (Heilbronn 1814 - ivi 1878). Nel 1840, in occasione di un viaggio nelle Indie Olandesi, che compiva come medico di bordo, osservò che il sangue venoso assumeva colore così chiaro da sembrare arterioso: attribuì ciò a una minore desossigenazione, determinata dal minore consumo di energia dell'organismo nei climi caldi; e concepì l'idea di un nesso tra calore e lavoro. Fu questo l'inizio degli studî che lo portarono (1842) a formulare il principio di equivalenza fra calore e lavoro e a calcolare l'equivalente termico del lavoro meccanico, e poi più tardi (1845), in una più generale sistemazione, a formulare il principio di equivalenza fra le varie forme di energia. La sua opera dapprima non ebbe la risonanza che meritava, ma i successivi sviluppi della termodinamica finirono col riportare l'attenzione sul suo nome, e la validità dei suoi contributi ebbe infine ampio riconoscimento.