PAYER, Julius von
Alpinista ed esploratore polare, nato il 1 settembre 1842 in Boemia a Schönau presso Teplitz (che ora formano un unico centro, Teplice Sanov), morto il 30 agosto 1915 a Veldes (ora Bled, Carniola). Dopo aver studiato all'Accademia militare di Wiener-Neustadt, nel 1859 entrò in qualità di ufficiale nell'esercito austro-ungarico. Attratto dalla passione per l'alpinismo, si rese noto per parecchie ascensioni, per i suoi studî e rilievi sulle Alpi, i cui risultati egli pubblicò in alcuni fascicoli delle Petermanns Mitteilungen (Die Adamello-Presanella Alpen, Gotha 1865; Die Ortleralpen, ivi 1866-70). Nel 1869 il P. iniziò la sua carriera di esploratore polare; chiamato a far parte della seconda spedizione polare tedesca guidata da K. Koldewey, il giovane ufficiale compie importanti viaggi in slitta, partendo dai quartieri d'inverno nell'isola Sabine e percorrendo la costa orientale della Groenlandia fino al Capo Bismark a circa 77° N.; indi esplora il fiordo Francesco Giuseppe e la contigua Terra Re Guglielmo, ed è primo a interpretare i fiordi come valli sommerse.
Nel 1871 il Payer, insieme con K. Weyprecht, è di nuovo nei mari settentrionali, dove compie sul veliero norvegese Isbjorn un viaggio di ricognizione nel mare fra lo Svalbard e la Novaja Zemlja; questo viaggio, dovuto alla munificenza del conte H. Wilcrek, fu una preparazione alla grande esplorazione polare austro-ungarica, che il Payer e il Weyprecht condussero negli anni 1872-74 sulla nave Tegethoff. Partiti da Bremerhaven nel giugno del 1872, alla fine dell'agosto seguente la nave rimase prigioniera dei ghiacci presso la costa occidentale della Novaja Zemlja a 76° 22′ N. e 630 E. e, rimasta in loro balia, fu trascinata alla deriva verso N. per un intero anno; rimase finalmente libera in vista di un'alta terra sconosciuta che, esplorata dal Payer in slitta fino a 82° N. e riconosciuta costituita da un insieme di isole di varia grandezza, fu denominata Terra di Francesco Giuseppe. Costretti ad abbandonare la nave, gli arditi esploratori raggiunsero su battelli scoperti, con molti stenti, la Novaj a Zemlja, donde una nave russa li ricondusse a Vardo (Norvegia). La relazione delle sue spedizioni polari fu pubblicata dal Payer nell'opera Die österreichisch-ungarische Polarexpedition (Vienna 1875). Nel 1874 il Payer lasciò l'esercito e si dedicò alla pittura, della quale si servì per ritrarre l'ambiente polare.
Bibl.: V. le necrologie pubblicate nelle Petermanns Mitteilungen, 1915, pp. 409-10, e nel Boll. della Soc. geogr. ital. 1915, p. 1079; inoltre I. Lelmer, Payersbergfahrten, Ratisbona 1920.