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MARCINKEVIČIUS, Justinas

di Pietro U. Dini - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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MARCINKEVIČIUS, Justinas

Pietro U. Dini

Poeta, scrittore e drammaturgo lituano, nato a Važatkiemis il 10 marzo 1930. Quando nel 1954 termina gli studi letterari a Vilnius, ha già pubblicato i suoi primi versi e lavora nelle redazioni di alcune riviste di letteratura.

In trent'anni d'impegno artistico ha maturato un messaggio di laica religiosità, centrato sul triadico accordo fra terra, natura e umanità; e per la meditazione esistenziale, ma anche per tipiche scelte stilistiche, il critico V. Areškà individua nella sua opera più di un punto di contatto con la lirica filosofica di V. Mykolaitis-Pūtinas.

Della narrativa di M. si ricordano Dvidešimtas pavasaris (1956, "La ventesima primavera") e il racconto lungo Pušis, kuri juokės (1961, "Il pino che rideva"), ambientati fra la gioventù studentesca lituana del dopoguerra; Kraujas ir pelenai (1960, "Il sangue e le ceneri") che narra avvenimenti dell'ultima guerra; Dienoraštis be datuc (1981, "Diario senza date"). Fra le raccolte di versi: Prašau žodis (1955, "Chiedo la parola"), Mediniai tiltai (1966, "Ponti di legno"), Būk ir palaimink (1980, "Sii e benedici"), Vienintelė žemė (1984, "L'unica terra"), Už gyvus ir mirusius (1988, "Per i vivi e i morti"). Nella sua opera di drammaturgo s'impone la trilogia − Mindaugas (1968), Katedra (1970, "La cattedrale"), Mažvydas (1974) − dedicata ai tre momenti fondanti nella storia del popolo lituano: la formazione dello stato, l'eredità spirituale e artistica, il sorgere della raštija, cioè della letteratura in lingua lituana; inoltre il dramma Daukantas (1984). Da segnalare anche le sue molte traduzioni. Dopo essersi molto impegnato durante la prima fase della protesta nazionalista nel Baltico alla fine degli anni Ottanta, M. si è recentemente allontanato dalla politica attiva.

Bibl.: Ampia silloge in traduzione italiana: J. Marcinkevičius, Poesie, a cura di P.U. Dini, in In forma di parole, 9 (1988), 4, pp. 139-96.

Vedi anche
Lituania Stato dell’Europa settentrionale, affacciato per breve tratto sul Mar Baltico (dov’è il porto di Klaipėda). Confina a N con la Lettonia, a E con la Bielorussia, a S con la Russia (oblast′ di Kaliningrad) e la Polonia. Prima del 1918 faceva parte della Russia, di cui costituiva il governatorato di Kaunas ... URSS Sigla dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (russo SSSR, Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik), Stato federale esteso in territori di solito attribuiti in parte all’Europa orientale e in parte all’Asia centro-settentrionale, costituitosi a seguito della rivoluzione del 1917 e della ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... esistenzialismo Movimento filosofico (e in seguito anche letterario), che comprende quegli indirizzi di pensiero che concepiscono la filosofia non come sapere sistematico e astratto, ma come impegno del singolo nella ricerca del significato e della possibilità dell'"esistenza", il modo cioè d'essere specifico dell'uomo, ...
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    Scrittore, poeta e drammaturgo lituano (Važatkiemis 1930 - Vilnius 2011). È stato autore di numerose raccolte e poemi, riuniti in Rastai ("Opere", 1982). Tra le sue opere narrative si ricordano: Dvidešimtas pavasaris ("La ventesima primavera", 1956), Kraujas ir pelenai ("Il sangue e le ceneri", 1960), ...
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