KERNER, Justinus
Poeta e medico, nato il 10 settembre 1786 a Ludwigsburg, morto a Weinsberg il 21 febbraio 1862. Compì i primi studî a Maulbronn, Knittlingen, Ludwigsburg. A 14 anni aveva già composto una raccolta manoscritta di versi (Gustav Waldhals Gedichte), a cui seguirono una commedia in 5 atti, andata perduta (Die zwölf betrogenen württembergischen Pastoren) e numerosissime liriche.
Orfano del padre, s'impiegò in una fabbrica di panni; poi, come riuscì a riprendere gli studî, s'iscrisse all'università di Tubinga (1804), per dedicarsi alle scienze naturali e alla medicina; e ivi strinse amicizia con l'Uhland (col quale scrisse lo scherzo drammatico Der Bär oder die Bärenritter), con G. Schwab, con K. A. Varnhagen. Conseguita la laurea (1808), dopo un viaggio di studio ad Amburgo - ove conobbe lo Chamisso e il Fouquē- a Berlino, Vienna, Augusta, che gli fornì gli spunti delle sue bizzarre e gustose impressioni Reiseschatten von dem Schattenspieler Lux (1811), iniziò la sua attività di medico a Dürrmenz (1810), passando poi, successivamente, a Wildbad, Welzheim, ove prese in moglie Friederike Ehmann (1813), a Geildorf e infine a Weinsberg (1819), dove si stabilì ospitando nella sua casa amici, studiosi, ammiratori. Coltivò con amore lo studio della natura e fu attratto specialmente dalle manifestazioni più misteriose, dai fenomeni della pazzia, de sonnambulismo, spiritismo, magnetismo; e, se talora la sua curiosità non fu esente da fantasticheria, le sue esperienze e indagini furono e sono tuttavia preziose.
Ricordiamo dei suoi numerosi contributi scientifici: Über das Wurstgift (1815); Das Fettgift oder die Fettsäure und ihre Wirkung auf den tierischen Organismus (1822); Geschichte zweier Sonnambülen (1824); Die Seherin von Prevorst (1829), in cui, movendo dall'osservazione della visionaria Friederike Hauffe, cerca indagare i rapporti fra l'oltretomba e la vita; Blätter aus Prevorst, redatti in comune con K. A. Eschenmayer dal 1831 al 1839 e continuati poi nel Magikon (1840-53); Geschichte Besessener neuerer Zeit (1834); Fr. A. Mesmer, der Entdecker des tierischen Magnetismus (1856). Ricercatore e cultore delle tradizioni locali, ne fece oggetto di opere celebrative e divulgatrici, come Das Wildbad im Königreich Württemberg, 1813; Herzog Christophs Leben, geschrieben von seinem Beichtvater, 1817; Die Bestürmung der württembergischen Stadt Weinsberg durch den hellen christlichen Haufen i. Jahre 1525, 1821.
Ma soprattutto si affermò come scrittore e più come poeta, cedendo a quella stessa predilezione per il misterioso, che lo guidò nello studio, mescolando e confondendo fantasia e realtà, incline alla malinconia e a un bonario umorismo.
Centro con l'Uhland e lo Schwab della scuola poetica sveva, partecipò con essi alla redazione del Poetischer Almanach (1812) e del Deutscher Dichterwald (1813). Scrisse, oltre ai Reiseschatten accennati, a racconti, componimenti drammatici (Der Bärenhäuter im Salzbade, 1837), al notevolissimo Bilderbuch aus meiner Knabenzeit (1849), numerose romanze e ballate ispirate a leggende e motivi fantastici, e un copioso canzoniere lirico che offre canti di grande spontaneità, a volte un po' trasandati, in ritmi facili, armoniosi, arieggianti spesso il canto popolare (Gedichte, 1826; Dichtungen, 1834; Lyrische Gedichte, 1847; Winterblüten, 1859).
Edizioni complete delle opere curarono W. Heichen (Berlino 1903, voll. 8), e J. Gaismaier (Lipsia 1905). Epistolarî: Briefwechsel J. K.s mit seinen Freunden herausg. v. Th. Kerner, voll. 2, Stoccarda 1897, Briefwechsel zwischen J. K. u. Ottilie Wildermuth, 1853-62, edito da A. Wildermuth, Heilbronn 1927; J. K. u. sein Münchener Freundekreis. Eine Samml. v. Briefen, a cura di F. Pocci, Lipsia 1928.
Bibl.: D. Strauss, Gesamm. Schriften, I, Bonn 1876, pp. 119-173; K. du Prel, J. K. u. die Seherin von Prevost, Lipsia 1886; Th. Kerner, Das Kernerhaus und seine Gäste, Stoccarda 1894; F. Heinzmann, J. K. als Romantiker, Tubinga 1908; H. Straumann, K. u. der Okkultismus in der deutschen Romantik, Horgen 1928; F. Kretschmar, Die Seherin v. Prevorst u. die Botschaft K.s., Weinsberg 1930.