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Saariaho, Kaija

di Luca Conti - Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)
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Saariaho, Kaija

Luca Conti

Saariaho, Kaija (propr. Laakkonen, Kaija Anneli)

Compositrice finlandese, nata a Helsinki il 14 ottobre 1952. Dopo aver seguito corsi di arti visive presso l'Università di arte e design di Helsinki, dal 1976 al 1981 ha studiato composizione alla Sibelius Akatemiassa, dove ha avuto tra i suoi insegnanti P. Heininen, quindi presso la Musikhochschule di Friburgo, con B. Ferneyhough e K. Huber, e agli Internationalen Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt. Risale al 1972 il suo breve matrimonio con I. Saariaho di cui ha mantenuto in seguito il cognome. Nel 1982 si è trasferita permanentemente a Parigi dove ha seguito i corsi di computer music dell'IRCAM (Institut de recherche et coordination acoustique/musique). Oltre ad avere insegnato alla University of California a San Diego (1988-89) e alla Sibelius Akatemiassa (1997-98), S. ha più volte partecipato alla realizzazione del Festival di musica contemporanea di Helsinki e ha ricevuto numerosi premi in Europa e negli Stati Uniti.

L'influenza delle arti figurative, la suggestione di testi poetici di disparata provenienza (H. de Balzac, P. Éluard, S. Plath ecc.) e l'interazione tra elettronica e strumenti musicali tradizionali hanno contraddistinto fin dall'inizio l'attività creativa di S., con una particolare predilezione per il violoncello, il flauto, la voce umana, e più in generale, l'esplorazione dei confini tra suono e rumore, aspetto che le avrebbe reso congeniali le esperienze francesi della musica spettrale. Dopo la sua prima opera di musica elettroacustica, Cartolina per Siena (1979), nel 1980 ha composto Study for life, per voce femminile, nastro magnetico, luci e danzatore ad libitum, basata su un testo tratto da The hollow men di T.S. Eliot.

Successivamente S. ha messo a frutto le esperienze compiute all'IRCAM, tanto che l'uso del calcolatore è divenuto un ingrediente irrinunciabile del suo modus operandi sia nel processo compositivo, di analisi ed elaborazione del materiale sonoro, sia come vero e proprio strumento musicale interagente con quelli tradizionali. Il punto di partenza di questo itinerario è costituito da Vers le blanc per computer (1982), mentre la prima opera realizzata con il sussidio dell'informatica è Lichtbogen, per nove strumenti ed elettronica (1985-86). S. si è guadagnata l'attenzione della critica e del pubblico internazionale con Verblendungen per orchestra e nastro magnetico (1982-1984), composizione alla quale hanno fatto seguito Jardin secret ii per clavicembalo e nastro magnetico (1984-1986), Nymphea per quartetto d'archi e live electronics (1987), e Io per orchestra da camera (1986-87), composto su commissione dell'IRCAM per l'Ensemble intercontemporain in occasione del decennale del Centre George Pompidou di Parigi.

S. ha quindi ampliato i contesti sonori nei quali collocare la propria capacità di invenzione. Stilleben (1987-88), per es., è una singolare opera radiofonica dedicata al viaggio, alle distanze e alla comunicazione delle persone separate tra loro e lontane dalla loro terra natia: l'opera, che fa uso di dialoghi, musica e suoni ambientali, ha ricevuto il Prix Italia (1988) e il Prix Ars Electronica (1989). In due lavori interrelati, Du cristal (1989-90) e … à la fumée (1990-91), S. ha impiegato per la prima volta un ampio organico orchestrale, anche con l'uso di amplificazione per i solisti. Lo stesso criterio è applicato in Amers per violoncello, orchestra da camera e mezzi elettronici (1992). S. si è dedicata a produzioni multimediali, come il balletto di soggetto astratto Maa (La Terra, 1991), in collaborazione con C. Carlson, e il CD-ROM Prisma, the musical world of Kaija Saariaho (1997-1999) riguardante la propria attività, l'uso del computer e le funzioni della creazione musicale. Agli anni Novanta risalgono anche il concerto per violino e orchestra Graal théâtre, dedicato a G. Kremer (1994), l'ampio lavoro per coro e orchestra Oltra mar (1999), commissionato dalla New York Philharmonic Orchestra, e la sua prima opera per il teatro, L'amour de loin (1999-2000), in cinque atti, ispirata al trovatore del 12° sec. J. Rudel e su libretto dello scrittore franco-libanese A. Maalouf.

bibliografia

Kaija Saariaho, hrsg. S. Winterfeldt, Berlin 1991; Les cahiers de l'Ircam. Compositeurs d'aujourd'hui, 1994, 6, nr. monografico: Kaija Saariaho.

Vedi anche
Lutosławski, Witold Lutosławski, Witold. - Musicista polacco (Varsavia 1913 - ivi 1994). Ha studiato al conservatorio di Varsavia, allievo per la composizione di W. Maliszewski. Figura di rilievo della musica polacca contemporanea, ha scritto lavori orchestrali e da camera, balletti, musiche di scena per film e per la radio, ... Jarrett, Keith Pianista statunitense (n. Allentown, Pennsylvania, 1945). A New York dal 1956, rivelò sin dagli esordî (con i Jazz Messengers, con C. Lloyd, con M. Davis e con un proprio trio) uno stile originale - influenzato dal concertismo romantico, dal gospel e dalle avanguardie - che sviluppò come solista e come ... Boulez, Pierre Musicista francese (n. Montbrison 1925). Allievo di O. Messiaen e di R. Leibowitz, è uno dei più apprezzati compositori della nuova avanguardia musicale post-weberniana. Fra i principali lavori del suo primo periodo di attività figurano le composizioni vocali-strumentali Le visage nuptial (1946-1950), ... Stockhausen, Karlheinz Compositore tedesco (Mödrath, Colonia, 1928 - Kürten-Kettenberg, Colonia, 2007). Esponente con Nono e Boulez della nuova musica seriale, partendo dall'esperienza della scuola di Vienna (in partic. A. Webern) e da esperienze elettroniche, giunse alla formulazione di un linguaggio sonoro libero da ogni ...
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