KAKASBOS (Κακά[σ]βος)
Divinità microasiatica, forse ctonia, dei cavalieri (Drexler) nota solamente da fonti monumentali, rilievi e monete che, recando epigrafi, ne hanno permesso l'identificazione.
Il dio vi è rappresentato in atto di cavalcare, in genere verso destra; indossa una corta tunica a pieghe e una corazza di tipo non classico resa con tale schematismo da apparire come un mantelletto. Un rigonfiamento anulare sopra le caviglie indica l'orlo superiore di calzature alte. Il cavaliere regge con la sinistra le redini della sua cavalcatura, mentre con la destra sollevata impugna una mazza o una clava. I rilievi finora noti, privi di dati sicuri circa la loro provenienza, sono molto rozzi e denunciano oltre la loro tarda età l'ambiente provinciale nel quale sono stati realizzati. La medesima divinità, da identificare forse con Sozon, altro dio dei cavalieri appartenente al pantheon preellenico, è raffigurato, su monete autonome e di età imperiale, da Choma, Isinda e Cyaneae, e secondo il Drexler su una gemma gnostica che si conserva al museo di Cassel.
Bibl.: W. Drexler, in Roscher, II, 1890-94, c. 919-20, s. v.; Oldfather, in Pauly-Wissowa, X, 2, 1919, c. 1524, s. v.; R. Paribeni-P. Romanelli, Studi e ricerche archeologiche nell'Anatolia meridionale, in Mon. Ant. Linc., XXIII, 1914, p. 15, fig. i, ivi bibl. prec.; G. Jacopi, in Clara Rhodos, V, 1931, p. 76, n. 16, figg. 48, 49; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 695 (monete di Gordiano e Tranquillina da Choma e da Cyaneae), p. 708 (monete da Isinda); W. Drexler, Der Gott Kakasbeus, in Archaeologisch-epigrafische Mitteilungen, XIII, 1860, p. 126.