KAKZU
Località nell'Iraq settentrionale, 28 km a S-O di Erbil (l'antica Arbailu - Arbela). Nella primavera del 1933 fu oggetto di una campagna di scavi da parte della Missione Archeologica Italiana di Mesopotamia, diretta da G. Furlani e composta da D. Levi e dall'architetto F. Franco.
Sul tell, chiamato Qasr Shemamok, ai cui piedi si trova il villaggio arabo di Sadawa, fu rinvenuta una necropoli parthica, non distante da un insediamento dello stesso periodo; l'interruzione degli scavi non consentì di giungere agli strati inferiori. Si trovarono comunque le tracce delle mura, che cingevano il tell e che le iscrizioni assire facevano datare al periodo di Sennacherib (704-681 a. C.) e, allo esterno di queste, i resti di un edificio con ampio cortile lastricato, verosimilmente contemporaneo o di poco posteriore. In alcune iscrizioni Sennacherib ricorda anche l'erezione di un palazzo nella stessa località. Tra i reperti di maggior rilievo vanno annoverati i numerosi sarcofagi di terracotta, e in particolare alcuni esemplari del periodo parthico decorati, sul lato lungo, da serie di rami di vite e di nicchie, costituite da una vòlta poggiante su due colonne, contenenti la figura della Nike àpteros.
Due terzi dei ritrovamenti furono ceduti all'Italia e depositati nel Museo Archeologico di Firenze.
Bibl.: G. Furlani, Gli scavi italiani in Assiria (campagna del 1933) in Giornale della Società Asiatica Italiana, N. S., II, 1933, pp. 265-76; id., Kakzu - Qaṣr Šemāmok, in Rivista degli Studi Orientali, XV, 1934-35, pp. 119-142; id., Sarcofaghi partici di Kakzu, in Iraq, I, 1934, pp. 90-94.