kamikaze
(giapp. «vento divino») Termine riferito originariamente ai due tifoni che avrebbero respinto la flotta dei mongoli in procinto di invadere il Giappone, nel 1274 e nel 1281. Durante la Seconda guerra mondiale il termine venne impiegato per indicare i piloti dell’aeronautica giapponese appartenenti a un corpo di volontari destinati a gettarsi con il velivolo (cui anche è talvolta riferito il termine) carico di esplosivo contro l’obiettivo nemico. I k. entrarono in azione la prima volta nel corso della battaglia di Leyte (24-25 ott. 1944); i loro attacchi s’intensificarono in seguito durante le battaglie decisive di Iwo Jima (febbr.-marzo 1945) e di Okinawa (marzo-giugno 1945), infliggendo alla marina statunitense perdite notevoli: circa 250 navi affondate o danneggiate. I k. usavano caccia del tipo Zero e speciali aeromobili, i Baka. Ne morirono, complessivamente, 4615.