KAMPEN (A. T., 44)
Città dell'Olanda, nella provincia dell'Overijssel, posta sulla sponda sinistra dell'Ijssel, poco prima della sua foce nello Zuider Zee, in una zona coltivata prevalentemente a prati e piante da foraggi. È una tranquilla cittadina, con circa 20.000 ab. Le industrie vi sono rappresentate da importanti manifatture di tabacco, da una fabbrica di smalti, poi da fabbriche di macchine, una di magnesio, una di latte condensato, stamperie, ecc., oltre a cantieri navali; è città di mercato per i prodotti dell'interno, soprattutto per il burro. Linee ferroviarie la collegano all'interno e un servizio di vapori ad Amsterdam ed Enkhuizen: le comunicazioni per via d'acqua con queste due città saranno possibili anche quando sarà ultimato il parziale prosciugamento dello Zuider Zee.
Storia. - Vi è chi, appoggiandosi più che altro sul nome (Campus, Kampen), sostiene che la città derivi la sua esistenza da un campo militare romano a protezione della Fossa Drusiana: resti archeologici mancano. Kampen nel Medioevo non fece parte della Gheldria, ma dell'"Oversticht", tributario del vescovo di Utrecht. Era governo più che altro nominale e nel sec. XIII Kampen era quasi autonoma. La situazione favorevole presso la foce dell'Ijssel ne fece un centro commerciale e ben presto un membro importante della Lega anseatica. Da rilevarsi l'esportazione di drappi nei paesi scandinavi, più tardi anche in Francia e Inghilterra, e la fiorentissima industria del velluto di lana. Periodo di massimo splendore e di grande ricchezza è il sec. XV; con le guerre di religione comincia una lenta decadenza. Solo il secolo XIX diede nuovo sviluppo alle industrie, mentre per le bonifiche di terre circonvicine Kampen divenne un importante mercato agricolo.
Bibl.: P. A. Meilink, De nederlandsche Hansesteden, L'Aia 1912.